Case di riposo,1104 decessi. L’Ats dell’Insubria: per 677 il Covid non c’entra

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VARESE– Quanti sono i decessi nelle case di riposo dell’Ats dell’Insubria, che governa la sanità della provincia di Varese e di parte della provincia di Como? E come è stata gestita l’emergenza coronavirus nella Rsa, oggi al centro delle polemiche e soprattutto delle inchiesta della magistratura? Quali sono gli interventi a favore di degenti e operatori sanitari nell’immediato? La direzione generale della Agenzia di tutela della salute (dg è Luca Maria Gutierrez) esce allo scoperto, in scia a una serie di critiche che le sono piovute addosso in queste ultimi giorni e prova, con una dettagliata nota, a sgomberare il campo da tutti i dubbi e i possibili fraintendimenti, in parte generati proprio dalla mancanza di informazioni. Ecco il testo completo del comunicato dell’Ats varesina.

Dall’inizio dell’emergenza legata alla diffusione del virus COVID-19,  ATS Insubria, in stretto raccordo e coordinamento con Regione Lombardia, le Prefetture, i Comuni, i Medici di Medicina Generale ha valutato tutte le possibili soluzioni per rispondere alle criticità segnalate. È stata preziosa in ogni fase la collaborazione della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana.

I dati

Ad oggi il contesto epidemiologico nelle strutture sociosanitarie del territorio di ATS Insubria evidenzia  i seguenti dati. In totale sono presenti nelle strutture 9.601 ospiti (91,06 % dei posti disponibili), di cui 516 (5,37 %) accertati COVID con tampone positivo, 546 (5,69 %) con sintomi sospetti per COVID. Sono  86 gli ospiti ricoverati in ospedale per sospetto COVID (0,9 %). Si registrano 105 (1,09 %) ospiti deceduti per COVID accertato in struttura o in ospedale dal 20 febbraio, 322 (3,35 %) quelli deceduti per sospetto COVID e 677 ospiti deceduti per patologie non correlate a COVID (pari 7,05 %). (In totale 1104 decessi, ndr)

Operatori delle Rsa

Per quanto riguarda gli operatori delle RSA presenti sul territorio, la situazione è la seguente. Sono 6.347 gli operatori in servizio che svolgono attività per gli ospiti. Risultano in isolamento al domicilio, essendo risultati positivi al tampone, 263 operatori (4,14 %) e 672 operatori (10,59 %) per sospetta sintomatologia COVID.

Con le strutture sociosanitarie si è tenuta una comunicazione regolare e costante, per rilevarne le criticità e fornire supporto in tutte le modalità in cui è stato possibile. Sono stati inviati protocolli operativi di biosicurezza per il contenimento della diffusione del contagio, secondo le indicazioni regionali, e procedure per l’esecuzione dei tamponi agli operatori e agli ospiti.

In corso sopralluoghi

Sono in corso sopralluoghi nelle strutture sociosanitarie, a partire da quelle che hanno evidenziato maggiori criticità per valutare il rispetto delle procedure di contenimento del contagio, attraverso l’uso corretto di dispositivi di sicurezza, i protocolli per la gestione dell’emergenza, l’isolamento dei casi sospetti o positivi e un adeguato accudimento degli ospiti secondo gli standard previsti.

Potenziato il numero dei tamponi

Per il rientro in servizio degli operatori sanitari e sociosanitari essenziali, si è provveduto al potenziamento dell’attività di tamponatura, al fine di consentire l’implementazione del personale attivo, in sicurezza per gli operatori e per i cittadini. Sono stati eseguiti 2.412 tamponi, di cui 341 effettuati direttamente da ATS e la restante parte eseguiti autonomamente dalle strutture con i kit diagnostici forniti da ATS.

Da oggi viene ulteriormente potenziata l’attività di esecuzione dei tamponi, grazie ad una cospicua fornitura di kit e all’autorizzazione, da parte di Regione Lombardia, di nuovi laboratori per le analisi. A regime, nell’arco di pochi giorni, ATS Insubria sarà in grado di processare 5.000 tamponi a settimana anche per rispondere  alla rapida crescita della domanda sul territorio. L’attività sarà rivolta prioritariamente al personale sanitario – compresi i MMG – e sociosanitario e alle forze dell’ordine, così da favorire il rientro in servizio di figure chiave per la gestione dell’emergenza in corso.

Tamponi con modalità “drive in” a Busto Arsizio

A partire da questa settimana, sempre grazie alla collaborazione con CRI e al prezioso sostegno della Camera di Commercio di Varese, del Comune di Busto Arsizio, dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri provinciale, sarà operativa presso Malpensa Fiera una terza postazione per l’esecuzione dei tamponi con modalità “drive in”, che andrà ad affiancare quella di Varese in via O. Rossi e quella di Como in via Castelnuovo.

Radiodiagnostica e telemedicina

Infine, è in fase di realizzazione un progetto di radiodiagnostica al letto del paziente per la diagnosi precoce nelle RSA, in collaborazione con l’ASST Settelaghi. E’ inoltre attivo un poliambulatorio privato in grado di svolgere tale servizio su tutto l’ambito territoriale di competenza di ATS Insubria.

Con la collaborazione delle ASST del territorio si sono attivate modalità di telemedicina per consulenze specialistiche a distanza (infettivologo, pneumologo, medici di pronto soccorso) per supportare tutte le RSA del territorio nella gestione dei pazienti, anche per l’eventuale richiesta di accesso in ospedale.

Agli operatori delle strutture sociosanitarie viene da tempo offerto servizio di supporto psicologico con esperti in psicologia dell’emergenza, attraverso colloqui individuali o momenti formativi a distanza.

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