Casorate Aperta: «Priorità a un territorio eco-sostenibile, non esiste solo Malpensa»

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MALPENSA – «La nostra classe imprenditoriale, con le sue dichiarazioni, afferma di continuare a guardare al passato, sognando ad occhi aperti, puntando su un progetto ormai superato solo perché ha sentito il profumo dei soldi, senza fare i conti con la realtà». Tocca al gruppo di opposizione Casorate Aperta, insieme al comitato Salviamo la brughiera, prendere posizione contro le recenti dichiarazioni di Univa, Camera di commercio di Varese, Confcommercio e Confartigianato sul freno al collegamento ferroviario tra Gallarate e il Terminal 2 dell’aeroporto. Il mondo dell’impresa si è apertamente schierato a favore del progetto, in ottica di uno sviluppo economico del territorio che non può non includere Malpensa. Ma non tutti la pensano così a giudicare dalle opinioni fortemente contrarie che si stanno accumulando. Così i civici della minoranza casoratese: «Dire che “Malpensa è la priorità del territorio” è un’affermazione palesemente miope e ristretta, perché la priorità è il territorio, in cui Malpensa deve inserirsi in modo dinamico e coerente».

Una svolta eco-sostenibile

Casorate Aperta e gli attivisti della Brughiera alzano la voce: «È ora che le amministrazioni e le forze imprenditoriali alzino gli occhi dall’hic et nunc per realizzare che sono emerse problematiche importanti (quali il clima e la protezione dell’ambiente: fattori essenziali per garantire la salute e la qualità della vita)». In questo senso, la svolta ricalca il concetto di eco-sostenibilità, considerata «indispensabile» oltre che «un’importante risorsa per l’occupazione e per la crescita, su un modello di sviluppo che non basi tutto su un aeroporto». Ma che anzi guardi a «tecnologie, strategie e attività produttive» all’interno di un sistema che tutela l’ambiente: «Questa è l’unica strada per poter progettare e realizzare il nostro futuro». Ma per come stanno le cose ora, si parla di «azioni sconsiderate», dove «politici, amministratori, e forze imprenditoriali si dimostrano ancora e ancora non all’altezza, insistendo a percorrere strade che si sono già dimostrate fallimentari». E sulla ferrovia aggiungono: «In base alle valutazioni eseguite risulta essere inutile. Il collegamento già esiste, basterebbe intervenire per renderlo efficiente senza procedere a un insensato consumo di suolo e snaturalizzazione dell’ambiente».

«Rivalutare il Masterplan»

Non meno importante la questione Masterplan 2035. Un progetto che «deve essere rivalutato nella sua complessità, perché il futuro che dobbiamo costruire sarà diverso da quanto era ipotizzato prima del 2020». E specificano: «La stessa Sea ha dichiarato che i volumi di traffico su cui si basavano le precedenti valutazioni dovranno essere riviste, e che per raggiungere i volumi precedenti sarà necessario attendere anni». Che la pandemia abbia stravolto piani e abitudini è ormai acclarato. «Per fare un esempio brutale: gran parte del traffico business su cui si basava quello nazionale e internazionale di Malpensa, verrà ridimensionato dalle possibilità di video-connessioni che si sono dimostrate, in quest’anno di chiusura delle frontiere, un’ottima soluzione per le società».

Un piano «serio» per l’economia

Con lo sguardo rivolto al futuro, Casorate Aperta avvisa: «Non dimentichiamo che Malpensa dovrà continuare a fare i conti con gli altri aeroporti lombardi (Linate e Bergamo) oltre che con l’hub di Fiumicino». E specificano l’importanza di «un progetto nazionale globale e chiaro (Piano Nazionale Aeroporti), che garantisca aree d’interesse senza concorrenza sfrenata». Altrimenti, «sarà una lotta senza quartiere». Senza giri di parole, affondano: «Stiamo continuando a procedere come dilettanti allo sbaraglio: così possiamo vincere una battaglia, ma per vincere la guerra ci vuole un piano serio». Che implica «sedersi attorno ad un tavolo e studiare nuove soluzioni che possano veramente far decollare la nostra economia nel pieno rispetto dell’ambiente, della salute e della qualità della vita».

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