Cassano sostiene gli asili paritari. Poliseno: «Investiamo un milione di euro l’anno»

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CASSANO MAGNAGO – Una somma di circa un milione di euro l’anno. È quanto Cassano Magnago ha deciso di investire – con risorse comunali – per favorire le convenzioni nate con gli asili paritari cittadini. L’obiettivo di questa scelta economica è «limitare la grande disparità di trattamento economico che lo Stato riserva tra le scuole statali e le paritarie», come riporta una nota diffusa dall’amministrazione del sindaco Nicola Poliseno. A questo si aggiunge un tavolo di rete permanente sulle progettualità educative comuni. Soluzioni, quindi, volte a «garantire alle famiglie una vera libertà di scelta e una possibilità di crescita per i bimbi con disabilità». L’investimento sarà suddiviso in: un contributo pari a circa 1.900 euro l’anno per ogni bimbo, uno per sostenere le rette delle famiglie indigenti e uno per il sostegno dei bimbi con disabilità. Garantendo «alle famiglie il dimezzamento delle rette di frequenza e la reale possibilità per tutti i bimbi di frequentare l’asilo».

Tutto parte da Fism

Un’iniziativa che nasce dal supporto del Comune alla campagna di mobilitazione della Fism Nazionale, impegnata a sostenere le scuole associate perché «convinti che occorra agire urgentemente per attivare tutte le azioni volte a raggiungere una effettiva parità». Un obiettivo importante e «ormai non più procrastinabile: indispensabile per il superamento dell’ingiustizia che oggi le famiglie, i bambini e il personale dipendente, subiscono». Non solo, l’emergenza sanitaria «ha ulteriormente evidenziato le disparità del sostegno economico tra scuole statali e paritarie no profit, entrambe facenti parte dell’unico Sistema nazionale d’istruzione». Garantire a ciascuna famiglia parità di trattamento, nella libera scelta di una scuola dell’infanzia paritaria o statale è «il fine prioritario di questa mobilitazione educativa e sociale, a cui si chiede alle famiglie di aderire e di esserne promotore e generoso sostenitore». Ecco perché il Comune «chiede a governo e parlamento un vero disegno che, anche a vantaggio della ripresa demografica del Paese e nell’ambito delle applicazioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sostenga i necessari investimenti nell’intero segmento 0–6, senza discriminazioni fra chi, in diverse forme, offre un servizio pubblico».

Un obiettivo strategico

Una soluzione che può essere «una risposta necessaria anche come argine alla crisi delle nascite, al sostegno alla genitorialità e alla parità di genere che la Fism con circa 9.000 realtà educative in Italia, di cui 4 (straordinari asili) a Cassano, chiede da tempo, anche con la forza dei dati in città: 70 dipendenti coinvolti, 450 bambini e da anni una concreta leva di investimento di grande valore sociale». L’amministrazione comunale, sul tema della parità, della libertà di scelta garantita alle famiglie, del riconoscimento vero delle realtà educative no profit come pilastro di investimento per le generazioni future, «ha sempre costruito un obiettivo strategico del proprio mandato amministrativo».

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