Cassano, picchia la compagna perché ha «Spostato la foto» del fratello morto

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CASSANO MAGNAGO – «Ha spostato la foto di mio fratello. Ho sbagliato, ma il dolore è ancora forte. Ho perso la testa». Giovanni Di Martino, assistito dall’avvocato Corrado Viazzo (nella foto in pagina), è comparso oggi, lunedì 2 settembre, davanti al gip di Busto Luisa Bovitutti in sede di udienza di convalida. L’uomo era stato arrestato lo scorso 30 agosto a Cassano Magnago con l’accusa di maltrattamenti e lesioni: è tornato in libertà. Le botte inferte alla compagna, i carabinieri lo hanno arrestato in flagranza di reato, non erano una pratica abituale per lui. La stessa compagna lo aveva difeso dichiarando che il compagno non era il mostro che avevano dipinto. Il gip, al termine dell’udienza, ha disposto per l’uomo la misura restrittiva del divieto di avvicinamento alla compagna e il divieto di dimore a Cassano Magnago, dove la coppia, con i tre figli di lui, viveva sino a qualche giorno fa.«»

Il fratello si suicidò lui fasciò il Pronto Soccorso di Gallarate

gallarate suicida denunciaIl fratello dell’arrestato è Catello Di Martino, suicida lo scorso gennaio: l’uomo si è gettato dal quinto piano dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate dopo aver atteso ore, mentre era in stato confusionale (in cura al Sert e al Cps) che qualcuno si occupasse di lui (arrivato, va detto, in codice bianco senza lesioni o ferite). I famigliari, tra i quali il fratello, avevano reagito minacciando i medici e danneggiando il Triage del Pronto Soccorso chiuso per alcune ore. Su di loro pende una richiesta di rinvio a giudizio per minacce, lesioni, danneggiamento e interrizione di pubblico servizio. La morte di Catello ha provato profondamente la famiglia, che ha denunciato l’ospedale per omicidio colposo. Tra Martino e la compagna «Il mio assistito lo ha spiegato, era un periodo di tensione – spiega Viazzo – C’erano state liti, ma erano state aggressioni reciproche. Nulla di reiterato». Venerdì scorso lo scoppio d’ira: «Il mio assistito ha reagito quando la compagna ha spostato la fotografia del fratello – spiega Viazzo – Un segno tangibile di affetto e devozione. Ha reagito sbagliando, ma non è mai stato un violento anche nei momenti di tensione. La compagna stessa lo ha dichiarato: non è un mostro e la donna, per sua stessa ammissione, non è la protagonista di una storia di abusi. La procura, visto il quadro, ha comprensibilmente chiesto la custodia cautelare in carcere. Ma le spiegazioni date dal mio assistito, il suo pentimento sincero, e le parole della compagna hanno fornito il quadro della situazione». Di Martino torna quindi libero, con il divieto di avvicinarsi alla compagna e di frequentare Cassano. Pena l’inasprimento della misura in caso di trasgressione.

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