Castano, Barberini in videoconferenza agli studenti del Torno: «Non sprecate la crisi»

castanoprimo conferenza torno pandemia

CASTANO PRIMO – È giusto aver paura di ciò che sta accadendo? Che cosa penserebbe lo “storico intergalattico” immaginato da Eric Hobsbawm di come il nostro pianeta ha gestito l’emergenza pandemia? In quale direzione si sta muovendo l’economia mondiale? Sono alcuni degli interrogativi attorno a cui il professore Antonio Barberini ha articolato il suo intervento nel corso di una videoconferenza  tenutasi la scorsa settimana sulla piattaforma digitale adottata dall’istituto superiore “Torno” di Castano Primo per la didattica a distanza. Ex docente, responsabile del Dipartimento di storia del Centro “Filippo Buonarroti” di Milano, esperto di storia dell’economia e delle relazioni internazionali, Barberini ha intrattenuto gli studenti delle classi IV e V dell’istituto, stimolando una serie di riflessioni sugli effetti della pandemia e la “lezione” che è possibile trarne.

Italiani pessimisti, ma generosi

I giovani italiani, ha sottolineato il relatore in apertura, sono i più pessimisti in Europa. Secondo un recente sondaggio, uno su due nutre scarse speranze in relazione al proprio futuro e ciò soprattutto alla luce delle conseguenze prodotte dalla diffusione del coronavirus nel nostro Paese. L’ansia e la paura sono emozioni in parte giustificabili; se non dominate, tuttavia, impediscono di ragionare e inibiscono l’azione. Come reagire, dunque? «Non ridere, non piangere, non maledire, ma capire»: facendo propria la formula di Spinoza, il professore ha suggerito agli studenti una preliminare e preziosa indicazione di metodo. «Le pandemie – ha spiegato – sono una costante nella storia dell’umanità. Nell’ultimo secolo se ne sono verificate almeno cinque. Oltre che frequenti sono abbastanza prevedibili. Se ben affrontate, dunque, i loro effetti possono essere di molto ridotti. Purtroppo ogni nazione non solo ha combattuto per conto proprio, ignorando deliberatamente le esperienze delle altre (con oltre un centinaio di laboratori sparsi nel mondo lanciati nella corsa al “preparato” vincente) ma ha cercato addirittura di strumentalizzare la pandemia a fini propagandistici».

La crisi peggiore nel momento peggiore

È questa, probabilmente, la definizione più appropriata, nella sua apparente banalità. Citando il diplomatico americano Richard Haass, Barberini ha sottolineato la portata gigantesca dell’attuale crisi pandemica, paragonabile all’effetto distruttivo degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2011 sommato alle conseguenze della grande recessione, iniziata negli USA e proseguita su scala mondiale almeno sino al 2013. Per impedire il collasso delle loro economie, i governi nazionali sono costretti a prendere a prestito denaro dai mercati, pagando interessi. Per non pagare interessi troppo elevati hanno bisogno della garanzia delle Banche centrali (per l’Italia e l’Europa è la BCE ad acquistare i titoli di Stato). Ma questi debiti andranno ripagati prima o poi. Come salvarsi? «In barba ai sovranismi, l’Europa potrà farcela solo restando unita. E noi con lei. In preda da tempo a un calo progressivo di tensione e di interesse, guardata con sempre maggiore scetticismo e indifferenza da gran parte dell’opinione pubblica, quando non apertamente avversata e vituperata, l’Europa è il solo baluardo difensivo che ci resti. Fuori dall’Europa, l’Italia non avrebbe alcun tipo di credito presso gli investitori stranieri e rischierebbe il default». Non sembra esserci molto da stare allegri, ma nonostante tutto il prof. Barberini ha inteso concludere in tono confortante, con l’invito rivolto ai ragazzi a non “sprecare” la crisi, a impiegare questa fase come occasione per immaginare un mondo diverso, trovare nuove strade, creare nuove opportunità. L’elemento che ci deve far più sperare è quel 3% di italiani che ha scelto di mettersi al servizio dei più fragili e bisognosi. Un vero e proprio esercito di volontari: 2 milioni di persone, fra cui moltissimi giovani. In loro sicuramente il nostro storico intergalattico avrebbe riconosciuto un elemento di grande speranza per il futuro dell’umanità.

castanoprimo conferenza torno pandemia – MALPENSA24