La quarantena degli italiani all’estero diventa un film

bruno pandemia europa film

L’Europa vista da una prospettiva diversa, da una angolazione inaspettata e soprattutto imprevista. E’ online il film che racconta la quarantena dei giovani italiani all’estero attraverso i loro volti, le loro voci e uno sguardo nella loro quotidianità: “Quarantined–European expat tales”, un mediometraggio realizzato con i contributi video inviati nelle scorse settimane da 22 ragazzi residenti in 11 Paesi diversi per motivi di lavoro o di studio, compresi alcuni cittadini stranieri residenti in Italia. Il film, con la regia di Filippo Castellano, è nato da un’idea dell’associazione Civetta ed è stato prodotto all’interno del festival digitale Europe City Project, che dall’8 al 10 maggio ha raccontato ai giovani la complessità dell’Europa in tempi di pandemia con decine di eventi online, tra i quali la proiezione del film.

“Quarantined” intende mostrare come la situazione straordinaria che ci troviamo a vivere a causa dell’emergenza Covid-19 abbia in molti casi accorciato le distanze tra le persone, pur aumentandole fisicamente, e cambiato le prospettive sul mondo, dando un nuovo valore al tempo messo a disposizione forzatamente dalla quarantena. Un vero e proprio viaggio di 25 minuti alla scoperta di come la pandemia sia stata affrontata e vissuta in Europa, raccontato in prima persona da giovani expat, espatriati, che hanno virtualmente aperto le porte delle proprie case, condividendo nuove e vecchie routine, timori, speranze e riflessioni. Realizzato esclusivamente per una fruizione online gratuita, è visionabile integralmente sul sito del festival (all’indirizzo: https://europecityproject.com).

“Con una call for action lanciata nelle scorse settimane – spiegano Sara D’Agati e Luca Cappello di Civetta, co-organizzatori del festival – abbiamo raccolto, con sorpresa, centinaia di contributi video e sono stati selezionati quelli più consoni ad esprimere un concetto per noi fondamentale: la bellezza dell’Europa risiede proprio nella diversità e nella varietà di approcci e di stili di vita, aspetti nei quali, soprattutto in tempo di pandemia, ci troviamo a riscoprire le radici culturali comuni”.

Europe City Project, giunto nel 2020 alla seconda edizione, è un festival che, sotto il motto “We make complexity pop”, intende affrontare temi delicati e complessi con figure di alto profilo attraverso linguaggi innovativi, rendendoli così fruibili ad un pubblico ampio, in particolare a giovani e studenti: talk, conferenze, film e concerti in streaming per avvicinare i ragazzi all’Europa e viceversa. Ad organizzare il festival è come detto l’associazione Civetta, composta  da giovani ricercatori e professionisti, che durante il resto dell’anno si occupa di affrontare nelle scuole italiane il tema della partecipazione attiva e il concetto di cittadinanza europea.

“Questa edizione straordinaria del festival, svoltasi interamente in digitale – concludono gli organizzatori – è stata segnata da una sorprendente partecipazione tanto di pubblico quanto di ospiti di livello chiamati a confrontarsi su diversi temi d’attualità: centinaia di ragazzi hanno avuto modo di ascoltare e interagire con Dubravka Šuica, Vincenzo Amendola, Carlo Calenda, Giuliano Pisapia, Elsa Fornero, Stefano Boeri, Claudio Graziano e molti altri”. Un lavoro, il mediometraggio, che fa riflettere e che pur in un momento drammatico ci dice che la voglia di vivere e l’auto-ironia possono giocare un ruolo importante nella metabolizzazione del dramma del virus e nella speranza per il futuro nonostante tutto.

Angela Bruno

bruno pandemia europa film – MALPENSA24