Castellanza, Cerini sul caos parcheggi del mega ristorante: «Protesta esagerata»

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CASTELLANZA – Caos parcheggi davanti al mega ristorante di via don Minzoni: per il sindaco Mirella Cerini «le opposizioni, a corto di argomenti, ancora una volta hanno cavalcato in maniera gratuita una criticità alla quale abbiamo già dato risposte. E anziché informarsi su come stanno davvero le cose, hanno preferito metter in piedi una sceneggiata esagerata».

Il sindaco non porge l’altra guancia

Mirella Cerini non porge l’altra guancia. E al colpo sferrato dalle minoranze, presenti sabato 25 gennaio, insieme a un nutrito numero di cittadini per mettere in piazza il calvario del parcheggio selvaggio e della difficile convivenza con il mega ristorante “La fabbrica dei sapori”, risponde in maniera decisa. Spiegando che la protesta arriva dopo una serie di incontri, con presente anche l’amministratore del condominio, durante i quali è stato raggiunto un accordo per cercare la soluzione a quello che è, a tutti gli effetti, un problema. «Incontri – spiega il sindaco – che hanno coinvolto, insieme ai tecnici del Comune, anche la proprietà dell’attività e l’amministratore del condominio in questione. Oltre al fatto che abbiamo anche avuto contatti con i cittadini residenti. E trovato una serie di soluzioni».

La disponibilità dei gestori

Il primo passo, viene spiegato nella nota, è stato il posizionamento dei new-jersey come dissuasori della sosta lungo il margine della carreggiata e sulla proprietà del condominio al civico 27. Intervento in attesa di rimedi definitivi. Per quanto riguarda invece la mancanza di un’adeguata segnaletica orizzontale al fine di mettere ordine alla sosta, nell’area di fronte ai palazzi spesso invasi dalle auto della clientela, «la proprietà del ristorante, durante la Conferenza di servizi si è resa disponibile a realizzarla. Oltre a mettere in campo altre soluzioni per rendere più sicuri l’ingresso nel cortile e l’immissione su viale don Minzoni».

Tutto scritto nel pgt del 2010

Il sindaco Cerini poi respinge anche le accuse di superficialità nei controlli da parte dell’amministrazione: «I gruppi di opposizione, se si fossero informati, avrebbero evitato di fare brutte figure. Visto che il cambio di destinazione d’uso a ristorante, di quel fabbricato, è contemplato nello strumento urbanistico del 2010. Si tratta di una pratica ordinaria che non necessita di approvazione da parte della giunta. E anche gli oneri sono quelli normalmente dovuti e previsti dalla normativa, che non prevede somme aggiuntive, né tantomeno studi particolari sul traffico e la viabilità».

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