Castellanza, nuovo padiglione e corso di laurea: il futuro di Humanitas Mater Domini

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CASTELLANZA – “Futuro in corso”. Nessun altro slogan potrebbe meglio rappresentare quanto inaugurato oggi, sabato 25 settembre, a Castellanza. Humanitas Mater Domini cresce guardando al futuro del territorio con il nuovo padiglione di via Bettinelli (proprio di fronte all’ingresso del Pronto Soccorso): 3500 metri quadrati dedicati alla prevenzione e diagnosi precoce, tecnologie all’avanguardia. Ricerca e didattica universitaria con l’avvio del corso di Laurea in Infermieristica di Humanitas University in collaborazione con Liuc. Nella nuova struttura trovano spazio 38 ambulatori, di cui 2 chirurgici, il centro prelievi, l’area Check up, la Diagnostica per immagini e il nuovo Centro Oculistico.

Punto di riferimento durante la pandemia

A fare gli onori di casa il sindaco di Castellanza Mirella Cerini, presente alla cerimonia inaugurale svoltasi nella mattinata di oggi, insieme all’onorevole Maria Chiara Gadda, Componente Commissione Agricoltura – Camera dei Deputati, al consigliere regionale Marco Colombo, Vicepresidente Commissione Programmazione e Bilancio – Consiglio Regionale della Lombardia, al consigliere regionale Samuele Astuti, componente Commissione permanente – Sanità e politiche sociali, Andrea Tagliaferro, Sindaco di Lainate, Cristina Borroni, Vice Sindaco Castellanza. «Un’emozione oggi – ha detto Cerini – Vedere la conclusione di questo progetto. Un progetto iniziato con l’inizio del mio mandato e concluso al termine di questo percorso amministrativo. Un’eccellenza per il nostro territorio che ha saputo essere, con i medici e il personale sanitario, un punto di riferimento per noi amministratori durante il difficile periodo della pandemia».

Importanti investimenti

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«Qui abbiamo investito 50 milioni di euro – spiega Iva Colombo, amministratore delegato di Humanitas – E in tutta la Provincia seguiamo, anche solo per una visita, 220mila persona l’anno. Durante la fase critica della pandemia, l’80 per cento dei posti letto è stato dedicato ai pazienti Covid, ma abbiamo trattato anche quelli ordinari e cronici. Vogliamo lavorare per la gente. Ho visto i nostri professionisti dare l’anima».

Il futuro guarda al territorio

«Nel corso dei suoi 60 anni di storia, l’ospedale si è costantemente rinnovato, anche da un punto di vista strutturale, con uno sguardo sempre rivolto al futuro e ai bisogni dei pazienti – afferma Alessandro Liguori, Amministratore Delegato di Humanitas Mater Domini -. Il nuovo edificio ne è un concreto esempio. In costruzione già da fine 2019, la sua realizzazione ha subito una battuta di arresto durante la pandemia legata a Covid-19, che ci ha visto scendere in campo con tutti i nostri professionisti per affrontare l’emergenza. Humanitas Mater Domini, infatti, struttura spoke per la rete regionale, ha dedicato oltre l’80% dei propri posti letto ai pazienti Covid e ha realizzato importanti investimenti per creare percorsi sicuri e nuove aree nel Pronto Soccorso e nella Terapia Intensiva atte a gestire contemporaneamente pazienti Covid e non. L’ospedale è diventato anche un punto di riferimento per le vaccinazioni ai pazienti fragili e agli insegnanti. Oggi, la realizzazione del nuovo edificio permette di rispondere alle rinnovate esigenze del territorio, potenziando i servizi di prevenzione e diagnosi precoce, sempre in continuità con l’ospedale».

Didattica universitaria

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L’ospedale cresce anche guardando alla formazione dei futuri professionisti della salute. Il 6 ottobre prende il via il primo corso di Laurea triennale in Infermieristica di Humanitas University a Castellanza, in collaborazione con Liuc. Un progetto che arricchisce l’offerta didattica del territorio e che vede tra gli aspetti distintivi la stretta integrazione con l’ospedale nella scelta dei docenti e nella possibilità di tirocini per gli studenti, che si svolgeranno anche in sedi convenzionate del territorio.

Nuovi professionisti della salute

«La Sanità del futuro – caratterizzata dal progressivo invecchiamento della popolazione, aumento delle cronicità e, soprattutto, della rivoluzione tecnologica e digitale – richiede un profondo ripensamento della formazione del capitale umano che la compone – commenta Marco Montorsi, Rettore di Humanitas University -. Gli ospedali saranno sempre più digitali e centro di riferimento per offrire terapie tecnologicamente avanzate, con importanti cambiamenti organizzativi. Per questo motivo, i corsi di Laurea e post-Laurea universitari saranno sempre più transdisciplinari, con grande attenzione anche alla ricerca e alla formazione clinica che si gioverà di reti ospedaliere e territoriali efficienti e integrate».

Per i 25 studenti che inizieranno il primo anno di corso, le lezioni si alterneranno tra le aule della Liuc – Università Cattaneo e il Simulation Center di Humanitas University a Pieve Emanuele (Milano), per completare la formazione con un percorso di attività di simulazione avanzata.

Valorizzare gli spazi di collaborazione

«Il rapporto tra Liuc e Humanitas University – commenta il Rettore della Liuc, Federico Visconti – andrà sviluppandosi nel contesto del corso di Laurea in Infermieristica. Ma non si tratta solo di svolgere la didattica presso la nostra struttura. L’obiettivo è di più ampio respiro: valorizzare gli spazi di collaborazione in materia di healthcare management, nei corsi e nella ricerca. Nei fatti, una grande opportunità di confronto e di cross fertilization».

Vaccini, ricerca, Covid-19

Dal 21 febbraio 2020, Humanitas Mater Domini ha convertito l’80% dei suoi spazi per assistere i pazienti Covid. Un impegno verso il territorio confermato anche durante la campagna vaccinale, nella quale l’ospedale è entrato a far parte della rete di centri individuati da Regione Lombardia per la somministrazione del vaccino anti Sars-CoV-2 ai pazienti fragili e al personale scolastico. E proprio dalla campagna vaccinale del personale sanitario, è stato possibile trarre informazioni preziose per la popolazione grazie al modello Humanitas che integra clinica, Ricerca e formazione. Già da inizio pandemia, medici, infermieri, operatori sociosanitari, tecnici ma anche personale di staff di Humanitas Mater Domini hanno preso parte, su base volontaria, al Covid Care Program, il primo studio epidemiologico italiano di grandi dimensioni, condotto su oltre 4mila professionisti delle strutture Humanitas lombarde, che ha ampliato le conoscenze sulla risposta anticorpale e protezione dal virus.

Studio e continua innovazione

«Lo studio – spiega la professoressa Maria Rescigno, responsabile di Covid Care Program, ricercatrice, docente e vicerettrice con delega alla Ricerca di Humanitas University – è proseguito nel 2021 e ha reso possibile determinare, ad esempio, che per gli ex malati di Covid fosse sufficiente una dose di vaccino, informazione che ha aiutato le Autorità sanitarie a definire le priorità di accesso ai vaccini in un momento di scarsità di risorse, in un’ottica di sostenibilità della campagna nazionale. Il Centro di Ricerca Humanitas ha contribuito inoltre a determinare le cause genetiche correlate a manifestazioni più gravi della malattia e a individuare parametri che guidassero i medici nella scelta delle terapie, come avvenuto con il biomarcatore Ptx3, una molecola coinvolta nell’infiammazione che contribuisce a valutare lo stato di gravità della malattia».

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