Visita al Castellazzo di Fagnano: l’erba è troppo alta e in 50 restano fuori

Fagnano castellazzo castello Bossi

FAGNANO OLONA – Apertura straordinaria. Così recitava il volantino di annuncio della visita guidata al Castellazzo organizzata dall’assessorato alla Cultura. Ma per come è andata, di straordinario c’è stata solo la chiusura: almeno cinquanta persone, infatti, si sono dovuti accontentare di vedere lo storico monumento fagnanese da fuori.

Non apriamo

L’appuntamento era di quelli da non perdere: un tuffo nella storia della Fagnano nobile e che non c’è più. All’interno della residenza, che fu di Benigno Bossi Visconti, oltre a una serie di ambienti tutti da vedere, si possono ammirare i dipinti del noto pittore bustocco Biagio Bellotti. In particolare una pala d’altare che ritrae la Madonna Immacolata. Insomma, in tanti il 14 luglio scorso hanno deciso di farsi accompagnare dall’assessore alla Cultura Fausto Bossi, che ha predisposto l’iniziativa, dentro al Castellazzo. Ma una volta arrivati davanti al cancello ecco la brutta sorpresa: lucchetti chiusi a doppia mandata. Non si entra.

Secondo alcune ricostruzioni c’è chi ha tentato di contattare i proprietari per farsi aprire le porte. Ricevendo però in risposta un “niet”: non si entra; è proprietà privata. A quel punto la comitiva si è dovuta armare di fantasia e immaginare quanto avrebbe visto all’interno. Con la descrizione delle bellezze custodite fatta dall’assessore Bossi, che ha guidato il gruppo in un tour attorno al periplo della proprietà. Insomma il Castellazzo la gente l’ha visto col binocolo. Poco male, perché poi la truppa ha fatto rotta al Castello visconteo. Tappa fuori programma, ma che ha soddisfatto i partecipanti che sono stati fatti salire sulla torretta per ammirare una Fagnano vista dall’alto.

Il disguido

Secondo i ben informati la cosa è andata in questo modo. L’assessore Bossi, che ha messo in moto la visita culturale, pare abbia trattato con la proprietà l’apertura del Castellazzo “in cambio” di uno sfalcio dell’erba. Accordo che non si è potuto concretizzare in quanto quell’area è privata e in Comune non esisteva alcun accordo ufficiale che sancisse l’intervento pubblico. Insomma i tempi per mettere in piedi un percorso istituzionale che regolasse l’intervento non c’erano. Ormai la data però era fissata e il tour alle porte. Anziché un prudenziale rinvio si è quindi tentata la sorte, nella speranza che più che l’erba alta potesse avere la meglio la volontà di mostrare le bellezze architettoniche. Ma così non è stato.

La versione dell’assessore

«Non c’è nessun caso – spiega Fausto Bossi – gli accordi per una visita con la proprietà sono stati presi più di un mese fa. E avevamo l’ok per entrare. Da allora l’erba è cresciuta e nessuno l’ha tagliata. Ma non doveva certo essere il Comune. Tanto che la sera in cui ci siamo presentati, la proprietaria ci ha spiegato la situazione, ci ha detto del mancato sfalcio e per evitare di dare un’immagine di degrado si è scelto di non fare la visita. Internamente. Fuori invece abbiamo potuto vedere le mura antiche, lo sperone del Castellazzo sul costone della Valle, il balconcino di avvistamento e poi siamo andati al Castello».

Ritenta sarai più fortunato

Chi è rimasto fuori però ha ora una seconda possibilità: è già stata fissata la data di una seconda visita al Castellazzo per il prossimo 22 settembre. L’auspicio è che da qui alla data bloccata l’erba sia già stata tagliata e che l’assessore abbia in tasca la certezza di trovare le porte aperte.

castellazzo fagnano comune erba – MALPENSA24