Processo a Cazzaniga, sì a una nuova perizia sulla morte dei pazienti

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BUSTO ARSIZIO – E’ stata accolta dalla Corte d’Assise di Busto Arsizio la richiesta formulata dalla difesa di Leonardo Cazzaniga di disporre una nuova perizia redatta da un esperto terzo nella vicenda. Lo ha riferito oggi, lunedì 6, in aula il presidente della Corte D’Assise, Renata Peragallo. Il processo in questione è ovviamente “Angeli e Demoni” che vede coinvolto in prima persona l’ex viceprimario del pronto soccorso di Saronno, accusato dell’omicidio volontario di 15 persone: 12 in corsia, 3 in ambito familiare.

Soddisfatta la difesa

La decisione assunta dal giudice Peragallo è stata accolta con soddisfazione dalla difesa: “E’ una perizia terza diversa dalle altre – spiega l’avvocato Ennio Buffoli del Foro di Brescia – perchè le altre due miravano alla ricerca dei farmaci. Questa è una perizia incentrata sulla causa della morte degli undici pazienti, ma anche sull’utilizzo dei farmaci e cioè se sia compatibile con le regole di sedazione palliativa. Visto il rilievo del processo credo che la corte individuerà delle figure di riferimento nel campo della medicina legale, tossicologica e palliativa”.

Le richieste della Procura

La richiesta di Buffoli era partita da una valutazione accolta dal giudice Peragallo: “Chiediamo – aveva detto Buffoli venerdì in aula – che un esperto terzo ci dica se si trattava di persone terminali oppure no. Le conclusioni del Pubblico Ministero e le nostre sono diametralmente opposte, sia sulle condizioni di terminalità dei pazienti, perchè loro dicono che potevano sopravvivere per un certo tempo, mentre i nostri dicono che erano terminali, e sulla somministrazione di cure palliative”. Questa mattina la Procura, dopo che il giudice aveva accolto la proposta della difesa, ha fatto un’ulteriore richiesta: “Chiediamo che vengano scissi i due momenti: la nomina del perito e la formulazione del quesito. La Procura ritiene che le parti debbano conoscere prima della formulazione del quesito il nome del perito per valutarne eventuali incompatibilità, tenuto conto delle specializzazioni”.

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