“C’è luce in fondo al tunnel, teniamo duro”. Dimesso il “paziente 1” di Varese, 85enne

Nella foto il professor Paolo Grossi, Direttore Dipartimento clinico e di Ricerca delle Malattie infettive di Asst Sette Laghi

MILANO – «Dati buoni» sull’evoluzione del contagio in Lombardia anche oggi, 1 aprile, per l’assessore al welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. Con 1.565 casi di positività, ma su quasi 7.000 nuovi tamponi analizzati, mentre ieri i nuovi contagi erano stati poco più di 1.000 ma su meno di 3.600 tamponi, la conferma del rallentamento del Coronavirus è ormai quasi una certezza. «Stare chiusi in casa è quello che oggi ci porta a dire che iniziamo a vedere una piccola luce in fondo al tunnel – sintetizza Gallera – se questo avviene è per la capacità di resistere dei cittadini. Non possiamo mollare, bisogna andare avanti cosi. Sarebbe folle vanificare tutto, anche se capiamo che rimanere in casa con i bambini è faticoso. La strada è giusta, teniamo duro».

La buona notizia

Anche perché il professor Paolo Grossi (nella foto), direttore del dipartimento di malattie infettive dell’ASST Sette Laghi di Varese, rivela da Palazzo Lombardia una notizia che infonde speranza: proprio oggi, 1 aprile, ha dimesso dall’ospedale di Circolo «il primo paziente colpito dal Coronavirus nella provincia di Varese». Il “paziente 1” del Varesotto è un uomo di 85 anni di età «pluripatologico, su cui da parte di molti c’erano molte perplessità sul fatto che ce l’avrebbe fatta – ammette Grossi – ma con le armi di cui disponevamo e con l’impegno assistenziale profuso nei confronti di questo paziente che ha avuto necessità di una ventilazione non invasiva, questa persona è andata oggi in una struttura riabilitativa, per via dell’età avanzata e della degenza prolungata, ma è sostanzialmente guarito». Ad oggi, infatti, in assenza di una cura scientificamente accertata per il Covid-19, gli infettivologi hanno compiuto «diversi tentativi terapeutici, alcuni parzialmente abbandonati. Ma la terapia di fondo è l’ossigenoterapia e l’assistenza e la cura puntuale dei pazienti ricoverati».

I numeri che fanno sperare

I casi positivi in Lombardia salgono a quota 44.773, con un incremento di 1.565 rispetto a ieri. Ma oltre a migliorare l’incidenza dei contagi sul numero di tamponi effettuati, inizia a diventare tendenziale anche il rallentamento dei ricoveri. Gli ospedalizzati oggi, 1 aprile, sono 11.927, appena 44 più di ieri, a cui si aggiungono i pazienti in terapia intensiva, che sono arrivati a 1.342, 18 più di ieri. «Registriamo una riduzione dei ricoverati e una tendenziale riduzione anche della pressione sulle terapie intensive – fa notare l’assessore regionale Giulio Gallera – il numero delle persone che esce dagli ospedali perché viene dimessa quindi è maggiore delle persone che vi entrano. Questo si traduce anche in una minor pressione sui presìdi sanitari». I dimessi oggi sono 530 più di ieri, mentre i decessi sono arrivati a quota 7593, ancora 394 in più.

I numeri nelle diverse Province

In provincia di Varese si registrano 44 nuovi casi di positività, un numero in linea con quello dei giorni scorsi, che porta il totale dei contagiati a 937. Salgono rispetto a ieri i numeri di Milano, Bergamo e Brescia, ma in parte potrebbe essere l’effetto della sproporzione dei tamponi inseriti nel database regionale.

lombardia coronavirus varese dimesso – MALPENSA24