Numeri in calo, meno pazienti in terapia intensiva. Ora l’App per tracciare i contagi

MILANO – Solo 1.047 nuovi tamponi positivi, e addirittura un saldo negativo tra ricoverati e dimessi dai reparti di terapia intensiva. «I dati di oggi sono una conferma di una speranza, ma non dobbiamo abbassare la guardia. La nostra battaglia sta dando dei risultati». Anche oggi, 31 marzo, l’assessore al welfare Giulio Gallera può ribadire che gli effetti della “serrata” delle attività si stanno finalmente riscontrando nei numeri del Coronavirus in Lombardia. Ma la battaglia non si esaurisce, e Regione guarda già avanti, a quando si inizierà ad allentare il blocco. Con diverse armi in più contro il virus: i 200 posti di terapia intensiva dell’ospedale in Fiera, ma anche mascherine per tutti e una App per tracciare i contagi.

I numeri in calo

«Oggi i nuovi positivi da Coronavirus sono 1.047, ieri erano 1.154, quindi diminuiscono i numeri di positivi» riferisce Gallera nel quotidiano aggiornamento da Palazzo Lombardia. Il dato complessivo dall’inizio dell’emergenza è di 43.208 contagiati. «Le persone ricoverate sono 11.883, più 68 mentre ieri erano aumentate di 202, quindi anche questo è un dato positivo». Oggi, 31 marzo, calano fortunatamente anche i decessi, che arrivano a quota 7.199, 381 più di ieri, quando erano stati 451. I dimessi invece arrivano a 10.885, altri 548 rispetto a ieri, 30 marzo. Moderati anche i numeri nelle varie province: a Varese 27 nuovi casi positivi che portano il totale a 893. Gallera lascia per ultimo il dato in assoluto più confortante della giornata: per la prima volta in calo il dato dei pazienti ricoverati in terapia intensiva negli ospedali della Lombardia a causa del Coronavirus.

Le terapie intensive

Significa che nelle ultime 24 ore ci sono state più dimissioni che nuovi ingressi, quindi il saldo complessivo è sceso a 1.324 casi, con sei pazienti in meno di ieri. Un dato, sottolinea l’assessore Gallera, che «non può oggi portarci a dire che siamo nella fase in cui c’è meno bisogno, ma ci porta ad avere speranza», dato che dal 24 marzo «c’è un trend di minore accesso alle terapie intensive», il che vuol dire che «i sacrifici e gli sforzi che abbiamo fatto iniziano a produrre un risultato». Lo confermano anche i dati tracciati dall’analisi delle celle telefoniche, che mostrano come stia «calando la mobilità rispetto alle settimane precedenti», spiega il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala. «Gli spostamenti sono diminuiti in media di 6-7 punti nei giorni feriali e 10 punti in meno nel weekend». Oggi, fatto 100 quanti si spostavano pre-coronavirus, sono 36 quelli che si muovono dalle loro case.

Arriva AllertaLom

E la tecnologia servirà anche in previsione del ritorno alla normalità, che ancora non è vicino, ma su cui è necessario iniziare a lavorare. Regione Lombardia ha realizzato una App, che si chiama Allertalom, che permetterà di tracciare la mappa del rischio del contagio. Il vicepresidente Sala chiede ai cittadini di «scaricare l’applicazione sul cellulare con il logo della protezione civile. Oltre ai diversi servizi della protezione civile c’è una sezione coronavirus: bisogna toccarla e compilare un questionario, totalmente anonimo, che chiede alcune informazioni personali come il sesso, se ci sono sintomi, se si hanno avuto contatti con persone positive». Una app di contact tracing, sul modello di quanto fatto in Paesi come Corea del Sud e Taiwan per circoscrivere il fenomeno: «Potrà essere aggiornata ogni giorno e serve ai virologi per trarre la mappa del rischio di contagio». Ma tra le misure in previsione futura, l’assessore al welfare Giulio Gallera annuncia anche per giugno «un grande screening sierologico» in Lombardia. In questa fase, non sarebbe efficace «perché gli anticorpi si sviluppano successivamente all’infezione».

Fontana: forse servivano misure rigide prima

Dell’emergenza Covid-19 si è parlato anche in Consiglio regionale, non senza nuove polemiche. «Le misure assunte 15 giorni fa – ha affermato il governatore Attilio Fontana – iniziano a dare i frutti e da qualche giorno la linea delle nuove infezioni non cresce, si è stabilizzata e anzi tende ad andare verso una riduzione. Questa è la prova che per combattere il virus il metodo migliore finora è quello di cercare di impedire ogni forma di contagio: se ci fosse stata la forza di emanare fin dal primo momento misure molto rigide, probabilmente si sarebbe potuta ridurre la velocità del contagio e forse fermarlo un po’ prima».

lombardia coronavirus calo app contagi – MALPENSA24