Castellanza, Mirella Cerini si poteva salvare? Cosa dice il cardiologo

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Il cardiologo Andrea Macchi. Nel riquadro, Mirella Cerini

CASTELLANZA – Morte improvvisa, quali le cause? Come può essere accaduto a una donna di nemmeno cinquant’anni, come Mirella Cerini, sindaco di Castellanza, con uno stato di salute che, fino a prova contraria, non ha mai dato segnali di possibili esiti esiziali? Giriamo le domande, che tutti ci poniamo in questi giorni dopo la tragica notizia della scomparsa del primo cittadino castellanzese, a Andrea Macchi, direttore generale degli Istituti di ricovero e cura del Gruppo Iseni Sanità di Lonate Pozzolo, cardiologo di riconosciuto prestigio.

Professor Macchi, ci spieghi che cosa può aver causato una simile tragedia?
“Innanzitutto bisogna stabilire quali fossero le premesse, se, cioè, la signora Cerini soffrisse di patologie che non ci sono note. Dati essenziali per definire le cause. Dopo di che…”

Dopo di che?
“Dividiamo le morti improvvise prima dei 35 anni dovute a patologie congenite; sopra i 35 anni a una patologia acquisita che di solito è la cardiopatia ischemica”.

Quali sono i fattori di rischio cardiovascolare?
“Il colesterolo alto, la pressione alta, il diabete, il sovrappeso. Tutti aspetti che portano alla formazione di placche nelle coronarie, che possono improvvisamente rompersi e dare una trombosi, cioè chiudersi. Questo causa delle aritmie che sono mortali, come la fibrillazione ventricolare”.

Mirella Cerini si poteva salvare?
“Possiamo soltanto fare delle ipotesi. Certo è che se fosse stata soccorsa immediatamente, possibilmente da persone addestrate alle pratiche rianimatorie, persone che non devono essere necessariamente laureate in medicina, è lecito supporre che si sarebbe potuta salvare. Ma, ripeto, si tratta di una supposizione”.

Il massaggio cardiaco poteva essere risolutivo?
“Diciamo che una pronta rianimazione cardiopolmonare avrebbe potuto risultate efficace. A maggior ragione se ci fosse stato a disposizione un defibrillatore. In attesa dei soccorritori del 118, il massaggio avrebbe potuto tenerla in vita. Purtroppo, a quanto è stato detto, Mirella Cerini era sola all’interno del Municipio”.

Aveva però avvertito un malessere, che aveva comunicato a chi stava con lei prima di chiudersi irrimediabilmente il portone del Comune alle spalle.
“Bisogna capire se ci fosse qualcosa di sottostante, cioè se ha avuto degli iniziali episodi ischemici. Tant’è che aveva espresso il desiderio di bere qualcosa di caldo, pensando forse di non aver digerito a causa del freddo patito durante la cerimonia del 25 Aprile, alla quale aveva partecipato. Invece potevano essere i sintomi di una ischemia della coronaria destra, che va proprio alla parete inferiore del cuore e che proietta il dolore allo stomaco. E la coronaria destra è una coronaria molto aritmogena. Insomma, è possibile che sia stata una morte improvvisa cardiaca da infarto con conseguente aritmia letale”.

Quanto conta la prevenzione in questi casi?
“La prevenzione cardiovascolare passa dall’attività fisica, dal controllo della pressione, del colesterolo  e della glicemia. Importante anche una giusta dieta. Tutto ciò previene la patologia cardiovascolare e, quindi, una buona percentuale delle morti sopra i 35 anni. Decisivo è anche un altro fattore”.

Professor Macchi, quale?
“Che il numero più alto possibile di persone sappiano fare la rianimazione cardiovascolare: E’ persino ovvio”.

Un’ultima domanda: è vero che le morti improvvise sono aumentate dopo le vaccinazioni di massa?
“I vaccini non c’entrano, assolutamente no. Esistono, è vero, delle miocarditi causate dal covid, come da altri virus, compresi quelli influenzali. Sono descritte rarissime miocarditi in conseguenza dei vaccini. Che, al contrario, hanno salvato molte persone. Lo confermano gli studi scientifici effettuati su questo versante, studi incontestabili”.

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SI ATTENDE L’AUTOPSIA

La famiglia di Mirella Cerini ha chiesto che venga effettuata l’autopsia per definire con certezza le cause dell’improvviso decesso della loro cara. L’esame autoptico verrà eseguito all’ospedale di Busto Arsizio nei primi giorni di settimana prossima. Per questa ragione e per l’inframmezzarsi della festa del Primo Maggio, le esequie del sindaco di Castellanza potrebbero tenersi giovedì, nella chiesa di San Giulio.

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