Maldive, la rivincita del corallo

Dopo il fenomeno di El Nino e il riscaldamento globale, il reef torna a fiorire

Il reef delle Maldive torna a fiorire

El Nino, fenomeno climatico degli ormai lontani Anni ’90, e il riscaldamento globale del pianeta provocarono l’innalzamento delle temperature dell’acqua degli oceani e – di conseguenza – la morte di uno dei patrimoni più importanti del nostro pianeta: la barriera corallina. Per la verità, lo sbiancamento del corallo – eufemismo per sintetizzare la morte della barriera, colpì maggiormente alcune aree del pianeta rispetto ad altre: il fenomeno fu molto evidente alle Maldive, dove nel giro di qualche anno si passò, nelle lagune di molte isole, dai coral garden dai mille colori alla desolazione di un tappeto di madrepore e scheletri calcarei biancastri. Un mondo in bianco e blu prese lentamente e inesorabilmente il posto allo spettacolo dai mille colori che fino agli anni 90, si spalancava davanti agli occhi quando mettevi la testa sott’acqua.

La barriera corallina sbiancata dal fenomeno di El Nino e dal riscaldamento delle acque dell’oceano

Ma la natura è forte e mutevole, e si sta quindi osservando una rinascita del corallo in più isole maldiviane, prevalentemente in quelle “baciate” dalle correnti oceaniche che alimentano le lagune e il reef con apporto di acqua fresca. Un rifiorire lento ma progressivo che è osservato, ad esempio, nel reef delle isole occidentali dell’atollo di Alifu Alifu, ad ovest della capitale Male: basta inforcare maschera e pinne per osservare le prime rifioriture attorno a isole come Mathiveri, Feridhoo, Himendhoo. Una svolta, secondo diversi esperti ma anche osservatori e turisti che amano viaggiare alle Maldive.

La barriera corallina maldiviana comincia a riprendere vita

Il 1998 fu l’anno di maggiore intensità di El Nino, con temperature dell’acqua a oltre 30 gradi fino a 15 metri di profondità, e lo sbiancamento colpì i coralli a profondità fino a 20 metri, soprattutto nell’atollo di Malè Nord. Ma vuoi per il principio di adattamento alle nuove condizioni ambientali, magistralmente descritto da Charles Darwin, vuoi per le effettive seppur lievi modifiche migliorative delle condizioni climatiche degli oceani, la ricolonizzazione del reef ricominciò fin dai primi anni 2000 e oggi, più di vent’anni dopo, comincia ad essere percepibile: è infatti possibile osservare i nuovi insediamenti di colonie coralline, anche di tipo ramificato. Inoltre tutti i dati più recenti a disposizione della comunità scientifica sembrano dunque indicare una buona ripresa della barriera corallina maldiviana. E in questa “primavera” del reef, può essere interessante organizzarsi una vacanza stile “backpackers” cioè poche cose nello zaino, biglietto aereo andata e ritorno in tasca, e soggiorno in guesthouse per gustare la stile di vita maldiviano. E, naturalmente, maschera a portata di mano per osservare questo ennesimo miracolo della natura.

Servizio fotografico di Riccardo Cusentino