Casorate, Grasso: «Cassani spaccia il centro Alzheimer per un’opera pubblica»

Casorate Centro Alzheimer sindaco

CASORATE SEMPIONE – «Chiariamo le idee sul centro Alzheimer: quella fatta dal sindaco è una promessa elettorale senza fondamenta certe». La candidata sindaco Martina Grasso, il nome intorno al quale si è riunita la lista civica Casorate Aperta per le prossime Amministrative del 20 e 21 settembre, torna su uno degli argomenti che ormai da anni crea scintille fra le coalizioni. Pochi giri di parole per l’avversaria del primo cittadino uscente Dimitri Cassani: «Il sindaco parla della possibile costruzione del centro sanitario, scambiando l’iniziativa di un privato come fosse un’opera pubblica». E anche se «non c’è dubbio che si tratti di un’opera utile a tutte quelle famiglie che hanno un familiare affetto da una sindrome degenerativa», la 27enne punta il dito contro l’amministrazione, lasciando intendere che la situazione sia ben più complicata di come è stata promossa.

I problemi legati a Malpensa

Le difficoltà sono più di una. Intanto, ricorda Grasso, «il centro Alzheimer ha come committente il dottore responsabile dell’istituto di cura all’interno della struttura sanitaria “Il Melo” di Gallarate». Ma soprattutto «il progetto è ancora in una fase di iter procedurale, per le criticità elencate da Arpa e perché la variante puntuale del Pgt non è ancora stata approvata, così neppure la convenzione». Un ragionamento che porta il gruppo guidato da Grasso a domandarsi come sia possibile «dare per certa l’approvazione entro fine anno, se non ci sono tutte le autorizzazioni di competenza viste anche tutte le problematiche».
Fra i dubbi di Casorate Aperta spiccano infatti «le criticità relative al clima acustico», uno dei fardelli del paese causato dalla convivenza con i rumori del traffico aereo della vicina Malpensa. E che potrebbe essere d’ostacolo alla realizzazione di questa iniziativa. A confermare le difficoltà legate all’inquinamento acustico è la valutazione previsionale riferita al Piano Attuativo di Trasformazione. Qui si legge che la realizzazione di «struttura sperimentale destinata a soggetti affetti da decadimento cognitivo in via San Rocco a Casorate Sempione, non risulti idonea ad attestare la compatibilità dell’edificio con il clima acustico dell’area». Un problema più che fondato.

Tempistiche e attività commerciali

Ma non sono  le uniche perplessità poste dagli avversari di Cassani. Si parla anche delle tempistiche indicate per l’utilizzo della struttura. La proposta di convenzione stipulata tra il Comune e il dirigente del centro prevede una concessione d’uso per un periodo di trent’anni; ammesso che «regga per trent’anni – sottolinea Grasso – scaduta la convenzione, quale sarà il futuro di questa struttura?». Una domanda posta più volte in passato.
Spicca infine la questione legata alla presenza di attività commerciali all’interno della struttura. Si tratta di una serie di servizi che sarebbero a disposizione anche dei cittadini, come un minimarket. «Se ci sarà anche un’interazione di questo genere, i casoratesi avranno una maggiore offerta di scelta, ma in concorrenza con i negozi del centro che non sono già in condizione florida: quale vantaggio ne trarranno i commercianti del paese?». Un progetto che in generale non convince Grasso e Casorate Aperta.

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