Cerro, processo Agrati: figlie con la sorella di Jodie Foster. E i brevetti americani

busto tribunale

CERRO MAGGIORE – Torna in aula il processo per l’omicidio delle sorelle Carla e Maria Agrati, morte in seguito all’incendio divampato nella loro abitazione di via Roma a Cerro Maggiore nella notte del 13 aprile 2015. Sul banco degli imputati siede, davanti alla Corte d’Assise presieduta da Daniela Frattini (Marco Montanari a latere) Giuseppe Agrati, fratello delle vittime, accusato di aver appiccato le fiamme.

Brevetti e fondi nascosti

Oggi, martedì 23 febbraio, l’udienza ha preso in esame il movente che, secondo l’accusa sostenuta dal sostituto procuratore generale Maria Vittoria Mazza , avrebbe spinto Agrati ad agire. Un movente economico riassunto nell’ossessione che Agrati avrebbe dimostrato nella ricerca di misteriosi fondi (o conti) sui quali sarebbero state depositate somme ingenti derivate dalla vendita di brevetti da lui depositato “agli americani”. «Disse – ha spiegato Eugenio Agrati, un famigliare di vittime e imputato – che questi brevetti erano stati utilizzati durante la guerra dimostrandosi di grande utilità. Mi parve inverosimile». Ancora più sconcertante sul punto è la testimonianza di Ornella Ferrario, ex preside del liceo Galilei di Legnano, dove Carla Agrati aveva insegnato. Stando a quanto riferito dai testimoni l’imputato sosteneva che solo la sorella era in possesso delle password per accedere ai misteriosi fondi.

La sorella di Jodie Foster

Qualche mese dopo il devastante rogo Agrati si presentò nell’ufficio dell’allora preside (molto amica di Carla Agrati) chiedendole notizie su questi conti. «Mi disse – ha spiegato Ferrario – Se potevo indicargli qualcuno in grado di aiutarlo a recuperare quelle password. Aggiunse anche se potevo aiutarlo a rintracciare le sue due figlie, Patrizia e Francesca, che avrebbero affrontato l’esame di Maturità intorno al 2000 e che lui aveva avuto con la sorella dell’attrice americana Jodie Foster». L’udienza ha preso in esame anche le personalità dei tre fratelli: Carla era la figura dominante. Maria intelligente e introversa tendeva ad isolarsi e aveva un rapporto esclusivo con il fratello Giuseppe. «Quando mi dissero dell’indagine – ha spiegato un famigliare – Mi parve strano che Giuseppe potesse aver agito proprio quel giorno. Quella notte in cui anche Maria, che viveva a Milano, era presente e alla quale era legatissimo. Mi permisi – ha aggiunto – di suggerire agli inquirenti di sottoporre Giuseppe a una perizia psichiatrica».

Cerro, omicidio Agrati: la dinamica dell’incendio inguaia l’imputato

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