Cgil Somma: «All’asilo nido il Pd favorisce il lavoro precario e malpagato»

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Riceviamo e pubblichiamo una nota della Rsu Funzione Pubblica di Somma Lombardo in merito alla decisione della giunta di Stefano Bellaria (Pd, Somma al centro, Somma civica, Sinistra per Somma) di esternalizzare i due terzi dell’attività dell’asilo nido comunale Gemma Missaglia, affidandosi alle cooperative anziché sostituire il personale prossimo alla pensione:

Il vicesindaco e assessore ai servizi sociali di Somma Lombardo (Stefano Aliprandini del Pd, ndr) si vanta, in un’intervista a un quotidiano locale, di stare procedendo alla privatizzazione dell’asilo nido comunale.

Di fronte al pensionamento di alcune educatrici, l’amministrazione sceglie di esternalizzare il lavoro a cooperative, perché, sono parole dell’assessore, le lavoratrici della cooperativa lavorano senza vincoli di orario. E sono disponibili a turni disagevoli, non si ammalano o meglio se si ammalano vanno a lavorare lo stesso essendo pagate ad ore, con buona pace della salute dei bambini e della tranquillità delle loro famiglie. Sono ovviamente anche più ricattabili e, nell’esercitare il proprio dovere, non possono chiedere il rispetto dei diritti, pena perdere il lavoro.

Nessuna attenzione quindi ai lavoratori e alla qualità del lavoro. Mentre l’amministrazione partecipa a progetti per affrontare il problema di chi perde il lavoro nella crisi, quando ha lei la possibilità di creare nuovo lavoro stabile, assumendo personale in sostituzione di chi è andato in pensione, preferisce affidarsi al lavoro precario e mal pagato. In pieno stile Job acts.

Ma nessuna attenzione neppure alla qualità del servizio, che infatti non viene citato nell’intervista. Il turn over fra personale dipendente a tempo indeterminato è infatti rarissimo e questo assicura continuità educativa ai bimbi, permette ai genitori di creare relazioni stabili e di fiducia. Il turn over invece fra lavoratori di cooperativa è molto più alto, visto che le educatrici sono perennemente in cerca di offerte di lavoro più sicure, meglio retribuite, con qualche diritto di cui potere finalmente godere.

Nell’intervista l’assessore dice anche una serie di falsità: non c’è stata nessuna concertazione sindacale: le lavoratrici del nido e le RSU si sono trovate davanti al fatto compiuto, senza neppure un’informativa preventiva che pure si sarebbe dovuta e potuta fare. Come non è vero che il personale viene sostituito durante le ferie (che nella quasi totalità coincidono con il periodo estivo di chiusura del nido) e le sostituzioni per malattia avvengono solo se l’assenza è prolungata: in tutti gli altri casi le educatrici comunali, anche cambiando orario di lavoro avvisate la sera per la mattina per assicurare la corretta apertura e chiusura del nido, fanno fronte anche al lavoro di chi è malato.

Non è neppure vero che il comune risparmierà soldi pubblici: la società che vincerà l’appalto dovrà ovviamente mettere nel prezzo offerto anche i costi amministrativi, i costi della formazione del personale (che invece per il comune sono già ricompresi nei servizi a carico dell’ambito distrettuale), il proprio legittimo utile. Gli unici risparmi saranno dunque sulla pelle dei lavoratori e dei bambini frequentanti.

E non è certo vero che il comune non può assumere personale, tanto più personale educativo per cui sono state fatte apposite norme per facilitarle. L’amministrazione comunale ha scelto di assumere personale per altri funzioni: ne è un esempio la prevista assunzione dell’addetto stampa.

Come sempre, come per ogni amministrazione, si è trattato di scegliere. E l’amministrazione di Somma Lombardo non ha scelto di privatizzare l’asilo nido, di favorire la precarizzazione del lavoro, a scapito della qualità della vita di chi lavora e della qualità dell’assistenza e delle attività educative dei piccoli che frequentano il nido.

cgil asilo nido – MALPENSA24