Chiudono le imprese del manifatturiero: Varese la provincia con il calo più drastico

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MILANO – L’industria manifatturiera lombarda, una delle colonne portanti del Paese con il 19,2% di aziende sul totale manifatturiero in Italia, nel III trimestre 2020 ha registrato 91.301 imprese attive, in calo del -2,2% rispetto al 2019e del -15,4% sul 2010 (la media nazionale è del -13%). E tra le provincia della Lombardia Varese, secondo lo Studio Temporary Manager, è quella che ha registrato il calo più sensibile: – il 20 %.

La situazione delle varie province

Tutte le province lombarde negli ultimi 10 anni hanno registrato un calo delle imprese manifatturiere attive, con valori più alti a Varese (-20,7%) e Mantova (-19,2%). Seguono Lodi (-18,8%), Como (-18,5%), Lecco e Sondrio (-18,2%), Pavia (-15%), la provincia di Monza e della Brianza (-14,8%), Brescia e Milano (-14,1%), Cremona (-13,9%), e Bergamo (-11,3%). Milano, con 27.534 imprese, si conferma, invece, il territorio con il numero più alto di aziende del settore, seguita da Brescia (13.690) e Bergamo (10.489).

Il problema del ricambio generazionale

Un dato che, pur confermando la regione come la principale area produttiva del Paese (1a in Italia per numero di aziende manifatturiere), posiziona la Lombardia al 3° posto per tasso di calo più marcato dal 2010 a oggi. La fotografia realizzata da Studio Temporary Manager, società specializzata nei servizi di temporary management al fianco delle aziende in difficoltà, mostra come gli imprenditori nell’ultimo decennio si siano trovati impreparati a dover gestire le proprie aziende. Realtà per lo più familiari, spesso con figure manageriali inadeguate, soprattutto a livello direttivo, aziende quindi poco competitive, con una visione all’internazionalizzazione talvolta non ben pianificata e con una scarsa propensione agli investimenti in innovazione tecnologica. A questi aspetti si aggiunge anche il mancato ricambio generazionale (a cui andrà incontro il 50% delle aziende italiane entro il 2025), dove gli imprenditori, nonostante l’età, sono sempre più restii a pianificare il passaggio del testimone. Una situazione di crisi su cui la pandemia da Covid-19 potrebbe ulteriormente impattare.

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