Inchiesta doping al Tour, coinvolti i fratelli Quintana

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L’ombra del doping aleggia sul Tour de France che si è appena concluso. Nel corso della gara francese la gendarmeria ha perquisito la stanza dell’hotel in cui soggiornava Nairo Quintana con la sua squadra. Lo scrive ‘L’Equipe’. Secondo il quotidiano sportivo transalpino, nella serata di mercoledì i gendarmi dell’Oclaesp, Ufficio Centrale per la lotta agli attacchi all’ambiente e alla salute pubblica, si sono presentati dalla Arkéa-Samsic, la formazione del corridore colombiano, nella struttura di Les Allues, vicino a Méribel, al termine della diciassettesima tappa. Sono state perquisite le stanze dei corridori colombiani (Nairo Quintana e suo fratello Dayer, oltre a Winner Anacona), così come quelle dei massaggiatori, oltre alle auto del team.

Un’azione che non era concordata con l’Afld, l’Agenzia francese antidoping, ed è stata condotta nell’ambito di un’indagine preliminare, avviata dal centro di salute pubblica della procura di Marsiglia, sotto la guida del procuratore Dominique Laurens, con l’accusa di doping. Il magistrato ha fatto riferimento alla scoperta di molti prodotti sanitari, tra cui farmaci, rinvenuti negli oggetti personali di alcuni membri della Arkea Samsic e, soprattutto si parla di un prodotto, che può essere qualificato come doping. Due perquisizioni di polizia sono state effettuate oggi nel tardo pomeriggio, ha aggiunto.

L’indagine è stata quindi aperta per la somministrazione e la prescrizione ad un atleta di un prodotto vietato nell’ambito di un evento sportivo, senza averne data segnalazione e motivazione. Tra i capi di accusa ci sarebbe anche l’incitamento all’uso di una sostanza vietata agli atleti, il trasporto e il possesso di una sostanza vietata. Nelle prossime ore verranno diffuse ulteriori notizie.

Due persone sono state fermate e poste in “garde a vue“: si tratta di due membri dell’entourage dei fratelli Quintana. Nairo e Dayer sono stati interrogati a loro volta nel pomeriggio di ieri nei locali dell’Oclaesp. Da parte sua l’Uci conferma di essere in contatto con l’Oclaesp e con la CADF per seguire passo passo l’inchiesta in corso.

Emmanuel Hubert, General Manager della Arkea Samsic, affida ad un comunicato la reazione sua e del team: ««Una perquisizione si è svolta nel nostro hotel la scorsa settimana, come avevo già confermato oggi ai diversi media. Questa perquisizione ha riguardato un numero limitato di corridori così come il loro entourage, non stipendiato dalla squadra.  La squadra, i suoi dirigenti e lo staff, che vengono citati dai media in queste ore, non sono minimamente chiamati in causa e di conseguenza non sono nemmeno tenuti informati di alcun elemento legato all’inchiesta che, lo ripeto, non riguarda la squadra né lo staff».

E ancora: «Noi sosteniamo evidentemente i nostri corridori, ma se fosse confermato il loro coinvolgimento e la veridicità delle pratiche dopanti, la squadra si dissocerebbe immediatamente da quei comportamenti e prenderebbe all’istante i provvedimenti che si impongono per mettere fine a qualsiasi legame con l’utilizzo di sostanze dopanti, pratica che abbiamo sempre combattuto. La nostra squadra, che fa parte del MPCC nel corso di questi vent’anni ha dimostrato il suo attaccamento all’etica e ha sempre preso posizione in favore della lotta al doping».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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