Busto, 100mila euro di contributi per il rilancio dei negozi del Distretto

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BUSTO ARSIZIO – Un bando su misura delle imprese del Distretto del commercio: 100mila euro di contributi per le attività commerciali e artigianali messe in difficoltà dal lockdown. La giunta Antonelli ieri, 21 settembre, ha dato il via libera alla prima fase del bando regionale per la ricostruzione urbana, che mette a disposizione dei negozi di vicinato fondi per il rilancio e la riorganizzazione delle attività nel periodo post-Covid. I criteri del bando sono stati “tarati” sulla base delle reali esigenze delle imprese, che nei mesi scorsi hanno risposto ad un apposito questionario sottoposto da Comune, Ascom e Distretto. Domande dal primo ottobre: chi prima arriva ottiene i contributi, fino a 1500 euro per ogni attività. Prossimo passo, la definizione degli interventi pubblici nell’area del distretto che potranno concorrere all’assegnazione di ulteriori 80mila euro da parte di Regione Lombardia.

Il nuovo bando

È giunta alla battute conclusive la procedura avviata nel mese di giugno che ha visto il Comune di Busto Arsizio, in collaborazione con Distretto Urbano del Commercio, Confcommercio Ascom Busto Arsizio e Medio Olona, Comitato Commercianti Centro Cittadino, partecipare al bando regionaleDistretti del Commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana“. Il bando ha l’obiettivo di sostenere in modo concreto la “ricostruzione” dell’economia dei Distretti del commercio supportando le singole attività commerciali e artigianali dopo l’emergenza sanitaria e favorendo progetti integrati tra operatori economici, enti locali, partner esterni pubblici e privati.

Grazie all’impegno dell’amministrazione comunale, capofila del progetto, e dei partner (supportati da Confcommercio Uniascom Provincia di Varese, Ascomfidi Varese e Camera di Commercio di Varese), il Distretto del Commercio di Busto punta ad ottenere dalla Regione 180mila euro, 100mila dei quali saranno a disposizione delle micro, piccole e medie imprese del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato, e 80mila a disposizione dell’amministrazione comunale per interventi pubblici nell’area del Distretto (il cui progetto sarà presentato alla Regione nei prossimi giorni). Ieri, 21 settembre, la giunta ha approvato il “bando nel bando” con cui si metteranno a disposizione delle imprese 100mila euro di contributi a fondo perduto che serviranno a coprire parte dei costi sostenuti negli ultimi mesi in relazione all’emergenza covid: a partire dai costi derivanti dall’avvio di nuove attività e dal rilancio di attività già esistenti, per arrivare ai costi necessari all’adeguamento strutturale, organizzativo e operativo dell’attività alle nuove esigenze di sicurezza e ai costi legati all’organizzazione di servizi di logistica, trasporto e consegna a domicilio e di vendita online.

Lavoro a più mani

«Abbiamo messo a punto un’ottima proposta, con la quale partecipiamo al Bando e che ora sottoponiamo al vaglio della Regione Lombardia – spiega la vicesindaco e assessore allo sviluppo del territorio Manuela Maffioli – è il frutto di un lavoro a più mani, fortemente partecipato, nella comune intenzione di mettere in campo un ulteriore strumento a supporto del commercio, che va ad aggiungersi al grande sforzo già attuato dall’amministrazione nei mesi scorsi, che ha dato i propri auspicati frutti. Ringrazio tutti gli uffici comunali impegnati in questa sfida e Ascom per la forte e concreta collaborazione. In questi giorni lavoriamo al completamento della seconda parte, che contiamo di portare in Giunta già lunedì prossimo (28 settembre)».

Le regole

Il bando è stato calibrato sulla base dei risultati dei questionari distribuiti tra le imprese per capire quali fossero le loro intenzioni rispetto agli investimenti necessari per rilanciare le loro attività dopo i lunghi mesi di inattività o di attività limitata. Le richieste di contributo potranno essere presentate a partire dal 1 ottobre e fino al 31 ottobre: quelle in possesso dei requisiti di ammissibilità formale saranno finanziate in ordine cronologico di ricezione, fino ad esaurimento della dotazione finanziaria. Le spese ammissibili comprendono opere edili, acquisto di impianti, arredi, strutture temporanee, veicoli da destinare alla consegna a  domicilio, materiali per la protezione dei lavoratori e dei consumatori e per la pulizia e sanificazione dei locali e delle merci, ma anche spese relative alla promozione, alla comunicazione  alla formazione dei dipendenti, e all’affitto dei locali. Il contributo sarà pari al 50% della spesa ammissibile al netto di IVA, fino ad un massimo di 1.500 euro. L’investimento minimo ammissibile è di 500 euro.

Busto, 180mila euro per il Distretto del commercio. «Per ripartire»

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