Imola, lavori in corso per il primo mondiale di ciclismo in epoca Covid

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I Campionati del Mondo di ciclismo su strada tornano in Italia, sette anni dopo l’edizione 2013 in Toscana: riescono in questa impresa la Regione Emilia-Romagna, APT Servizi Emilia-Romagna, FCI (Federazione Ciclistica Italiana) e il Comitato Organizzatore di Imola2020, che con il Main Sponsor Gruppo Hera hanno colto la grande sfida internazionale di organizzare la rassegna iridata per élite uomini e donne nell’anno più difficile.

La stessa capacità mostrata dall’UCI (Union Cycliste Internationale), che dopo il forfait di Aigle-Martigny in Svizzera ha riconosciuto nella candidatura promossa dal Comitato Promotore di Imola2020 un circuito spettacolare, impegnativo e tecnico come quello svizzero, oltre a elementi fondamentali come le strutture all’avanguardia e spazi ideali per il rispetto delle normative vigenti, le regole per garantire la sicurezza anti-Covid.

Dal 24 al 27 settembre 2020 i Campionati del Mondo di ciclismo su strada élite uomini e donne faranno base all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, luogo che rappresenta l’Italia nella storia sportiva in tutto il mondo. Una struttura all’avanguardia, eccellenza dell’Emilia-Romagna e dell’Italia, che meno di quaranta giorni dopo la fine dei Mondiali ospiterà il circus della Formula 1 e che nel ciclismo ha già assegnato la maglia iridata in una edizione storica, 52 anni fa: Vittorio Adorni conquistò a Imola il Campionato del Mondo 1968, con 9’50” sul belga Herman Van Springel: ancora oggi, il maggior distacco tra il primo e il secondo ai Mondiali.

“I Campionati mondiali di ciclismo a Imola sono un risultato straordinario per l’Emilia-Romagna, terra che ama il ciclismo e che ha dato a questo sport campioni che ne hanno fatto la storia – afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. Un’assegnazione che ci riempie di orgoglio, alla quale abbiamo lavorato fin dal primo momento in cui si è aperta la possibilità di candidare Imola e l’Emilia-Romagna, e un altro prestigioso appuntamento in un calendario che vede le due gare di Moto Gp a Misano Adriatico e, sempre a Imola, il Gran premio di Formula uno, oltre a tantissimi altri appuntamenti da qui a fine anno, un po’ in tutte le discipline. Tutto questo premia il lavoro che come Regione stiamo facendo insieme alle comunità locali a favore dello sport, come strumento di valorizzazione del territorio, anche sul piano turistico, ma poi come fattore di coesione sociale e opportunità di crescita per i più giovani”.

Il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco: “Il Mondiale di Imola per me è soprattutto un ricordo, forse uno dei più gradevoli della mia carriera sportiva allorquando, da giovane allievo della Scuola centrale dello Sport, in divisa della stessa, ho issato la bandiera italiana durante l’Inno per il successo di Vittorio Adorni. Ho conservato quella bandiera gelosamente e orgogliosamente, come testimonianza di un evento storico, fino al 2008 quando, per festeggiare i quaranta anni da quel successo, ho avuto l’opportunità, da Presidente della FCI ed insieme al compianto Franco Ballerini e Paolo Bettini, di consegnarla a Vittorio. E’ stato, anche quello, un momento toccante e commovente. Per questo Imola conserva nel mio cuore un posto particolare ed è per questo che non posso che salutare con estrema soddisfazione la decisione dell’UCI di affidargli il Mondiale 2020.

I numeri confermano che l’Italia è sempre più al centro del movimento ciclistico internazionale anche dal punto di vista organizzativo: il Mondiale di Imola sarà il 14° evento iridato su strada che si svolge nel nostro Paese, il terzo da quando sono Presidente (Varese, Firenze le due precedenti edizioni). A questo vanno aggiunti i numerosi Mondiali e Europei organizzati in altre discipline o categorie.

E’ stata, quella della Federazione internazionale, una decisione saggia e responsabile, per le indubbie garanzie fornite dal Comitato Organizzatore e dalla regione Emilia Romagna (che ringrazio), ma non una decisione facile. La Federazione Italiana si è impegnata in un complesso lavoro di contatti e relazioni, data anche la scarsità del tempo a disposizione, perché una delle proposte italiane (tutte, sinceramente, valide ed ognuna con specifici punti di forza) riuscisse a riportare i Mondiali in Italia a distanza di sette anni dall’ultima volta.

Costituito il Comitato Organizzatore di Imola2020

Serve un’impresa come quella di Adorni nel 1968 per organizzare il Campionato del Mondo in un momento storico come questo e con tempistiche così serrate. A Imola si è composto un Comitato Organizzatore pronto a trasformare una sfida impossibile in opportunità.

Alla regia della macchina organizzativa di Imola2020, il presidente del Comitato Organizzatore, Marco Pavarini, e il direttore generale, Marco Selleri, che coordinano il già rodato staff di Extragiro, la divisione operativa nata all’interno del gruppo organizzativo che ha rilanciato il Giro d’Italia Under 23 e che quest’anno, con Warm Up Ciclismo 2020 all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, ha fatto ripartire il ciclismo in Italia.

Nel logo di Imola2020 le eccellenze di un territorio

Votate alla tradizione ciclistica, ai suoi valori e alla sua straordinaria potenza evocativa di forza di volontà e determinazione, Imola e l’Emilia-Romagna sono da sempre terre di ciclismo.

L’Emilia-Romagna è da sempre terra di ciclismo: qui sono nati grandi campioni, da Ercole Baldini a Marco Pantani, passando per Vittorio Adorni. Qui si svolgono gare di grande prestigio e alcune delle più importanti Granfondo d’Europa. Il trend positivo è confermato dai dati, con 500mila arrivi di turisti bike per un totale di circa 1,5 milioni di presenze, centinaia di hotel attrezzati e 8mila chilometri di percorsi e piste ciclabili per appassionati di bici e mtb.

Il percorso di gara

Le prove a cronometro élite uomini e donne si svolgono sullo stesso percorso di 31,7 km. Le gare in linea élite uomini e donne si svolgeranno su un circuito che misura 28,8 km per 550 metri di dislivello (5 volte élite donne per 144 km e 2.750 metri di dislivello, 9 volte gli uomini per 258,2 km e 4.950 metri di dislivello), con le salite Mazzolano (punte al 13%) e Cima Gallisterna (14%) a rendere le gare spettacolari e selettive: come grandi classiche per premiare grandi campioni.

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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