Sorpresa Dumoulin: “Mi prendo una pausa di riflessione. Per capire”

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Ci sorprende, ma non più di tanto. E da almeno un anno e mezzo che Tom Dumoulin  non è più lo stesso, che è tormentato e su di lui circolano da tempo voci di stanchezza. Ora però non ci sono solo le voci, ma la sua di voce, una sua presa di posizione chiara. Il campione olandese vincitore del Giro 2017 – che solo venerdì aveva annunciato i programmi per il 2021 agonistico in cui avrebbe dovuto esordire alle Strade Bianche, debuttare al Fiandre e puntare sul Tour de France – ha deciso di prendersi una pausa ciclistica.

Tom ha deciso, in accordo con la Jumbo Visma, di concedersi una sorta di “pausa di riflessione” senza retribuzione per un periodo di tempo indeterminato.«Chissà cosa accadrà. Comunque parlerò molto con le persone, penserò, porterò a spasso il mio cane e scoprirò cosa voglio come persona, in bicicletta, e cosa voglio fare della mia vita – ha detto il campione di Maastricht prima di lasciare il ritiro spagnolo della sua squadra, durante il quale aveva più volte sottolineato il suo entusiasmo per l’imminente ripartenza -. La squadra mi sostiene pienamente e mi dà il tempo necessario per la mia riflessione. Onestamente mi sento come se mi fossi tolto dalle spalle uno zaino di 100 chili e ieri mattina mi sono svegliato felice. Qualche anno fa ho ottenuto ottimi risultati (nel 2018 è stato secondo sia al Giro che al Tour, poi nel 201o con l’infortunio al ginocchio patito al Giro d’Italia sono iniziati i problemi. ndr), fino ad allora ero abituato a gestire solo le mie aspettative e già quello può essere stressante, ma poi si sono aggiunte anche quelle di altre persone ed è stato molto più difficile del previsto riuscire a gestire la situazione. Adesso è il tempo di fare chiarezza con me stesso: forse voglio ancora essere un ciclista professionista, ma devo iniziare a curarmi meno di ciò che pensano gli altri e fare un mio piano. Mi prendo tempo per questo».

E l’olandese infine chiosa: «Da molto tempo ormai sento che è molto difficile per me orientarmi come ciclista. Voglio che la squadra sia felice con me, voglio che gli sponsor siano felici, voglio che mia moglie e la mia famiglia siano felici. Voglio il bene di tutti, ma soprattutto voglio il mio di bene. Cosa voglio? Voglio ancora essere un ciclista? Se sì, come? Devo scoprirlo».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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