Team Torelli, storia di inclusione e opportunità

ciclismo team torelli

E’ britannica e sicuramente è una delle squadre più internazionali del panorama ciclistico e il mondo del ciclismo, frutto di un progetto che punta su opportunità e talento. Si tratta del Team Torelli che, con sede in Inghilterra, aiuta le atlete dei Paesi emergenti a fare ciclismo, senza guardare al colore della pelle o al credo religioso.

«La nostra squadra è nata 6 anni fa – racconta Anthony Orrell proprietario del team -: ho sempre pensato che lo sport, e il ciclismo in particolare, debbano essere visti come un mondo a colori».

Orrell ha scelto la strada giusta e, anche se con un budget contenuto, è riuscito a creare una squadra veramente internazionale, in cui la parola d’ordine è creare opportunità. Nel suo team il prossimo anno correranno atlete provenienti da 8 nazioni diverse: una ragazza statunitense, una canadese, due neozelandesi, due tedesche, tre irlandesi, tre britanniche, ma anche una ragazza del Marocco e una iraniana impegnate in corse in Europa e in Asia.

Le ultime arrivate in squadra sono la marocchina Zahra Ben Zekra e l’iraniana Fatima Yosefi. Zahra è stata atleta della nazionale marocchina di ciclismo ed è entrata a far parte di un progetto dell’UCI che aiuta le atlete con qualità ad emergere. Dalla Svizzera Zahra si sta trasferendo a Manchester, dove ha sede il team, e tra poco per lei inizieranno gli allenamenti con le altre ragazze.

Fatima oggi vive ancora in Iran, ma Anthony Orrell e tutto il suo team hanno già inoltrato la richiesta di visto per far arrivare anche lei a Manchester. «Per Zahra il percorso è più semplice, mentre per Fatima abbiamo incontrato qualche difficoltà. Siamo noi che ci occupiamo direttamente di tutte le pratiche legate ai visti attraverso degli studi legali specializzati in queste pratiche. Prima conosciamo le atlete, le seguiamo e se capiamo che possiamo aiutarle ad emergere, le prendiamo in squadra».

Orrell è contento del suo team e ripensando ai primi anni sorride. «Quando ci presentavamo alle prime gare, venivamo visti come gli sfavoriti e questo andava anche bene, perché in un certo senso era vero e dovevamo dimostrare le nostre capacità». Il Team Torelli di strada ne ha fatta tanta e le soddisfazioni non sono mancate, come anche le difficoltà. «Il nostro è un team che serve ad aiutare le cicliste a mettersi in mostra e ad andare in squadre di prima categoria, quelle importanti, che si giocano la vittoria nelle grandi corse. Noi le aiutiamo a crescere e quando arrivano in team importanti siamo contenti, perché tante ragazze che hanno iniziato con noi oggi corrono in squadre di categoria superiore».

Tony Orrell, ha raccontato anche delle trasferte fatte con la squadra nei primi anni di attività. «Non potevamo permetterci alberghi di lusso, eravamo e siamo una piccola realtà, così per andare alle gare cercavamo alloggi tramite Airbnb o ostelli. Era anche divertente e in questo modo la squadra imparava ad essere un vero gruppo molto unito».

Il team Torelli vuole portare avanti il suo progetto di ciclismo come opportunità, per questo stanno pensando alla possibilità di tesserare anche una ciclista afgana, con il desiderio di vederla correre nella stagione 2023. «Abbiamo seguito con molto interesse la vicenda afgana. Ci piacerebbe poter offrire un posto in squadra a una di queste atlete, aiutandola ad inserirsi in un progetto nel quale lo sport deve essere visto come una forma di inclusione. Sappiamo che sono ragazze determinate, ma che al momento non stanno pedalando. Stiamo facendo le nostre valutazioni e quando avremo trovato la ragazza da inserire in squadra speriamo di poterle dare la possibilità di crescere e arrivare ad un buon livello, prima di presentarle in gara».

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