Cinema e censura, a Legnano il Baff riflette con “La scuola cattolica”

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BUSTO ARSIZIO – Sarà il film “Non odiare”, esordio alla regia di Mauro Mancini ad aprire domani, mercoledì 10 novembre, la terza giornata della seconda fase del Baff 2021. Seguiranno, insieme alla proiezione dei video finalisti a “Baff in corto”, “Fellini – Io sono un clown” e, per il cinema di animazione, “Yaya e Lennie”. In occasione della proiezione di “La scuola cattolica” il festival si sposterà a Legnano dove, prima della visione della pellicola, si terrà un dibattito sul tema della censura. Per accedere ai vari appuntamenti sarà necessario essere in possesso di green pass e indossare la mascherina.

Un incidente stradale e il conto da pagare

Sarà il cinema Manzoni (via Calatafimi 5) a proporre alle 9, nell’ambito della rassegna “Made in Italy – Scuole”, “Non odiare” che avrà come con ospite in sala lo sceneggiatore Davide Lisino.

Protagonista del film è Simone Segre (Alessandro Gassmann), un affermato chirurgo di origine ebraica: ha una vita tranquilla, apparentemente risolta, un appartamento elegante e nessun legame con il passato. I duri contrasti con il padre, un reduce dei campi di concentramento morto da poco, lo hanno portato, da anni, ad allontanarsi da lui. Tornando dallʼallenamento settimanale di canottaggio, Simone si trova a soccorrere un uomo vittima di un incidente stradale; ma quando scopre sul petto di questo un tatuaggio nazista lo abbandona al suo destino e, nel momento in cui arrivano i soccorsi, è ormai troppo tardi. I giorni seguenti saranno però sotto il segno del senso di colpa per la morte dell’uomo. Situazione che lo spingerà a rintracciare la famiglia del neonazista, che vive in un complesso residenziale popolare, il cosiddetto “quadrilatero di Melara”: Marica, la figlia maggiore (Sara Serraiocco); Marcello (Luka Zunic), il figlio adolescente contagiato anche lui dal seme dell’odio razziale; il “piccolo” Paolo (Lorenzo Buonora). Verrà la notte in cui Marica busserà alla porta di Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da pagare.

Due gli appuntamenti del pomeriggio, all’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni (via Magenta 70): alle 17 verrà proiettata la seconda parte dei video finalisti al concorso “Baff in corto”; alle 18, per la rassegna “Effetto cinema”, è in programma “Fellini – Io sono un clown” di Marco Spagnoli, a ingresso libero.

Un equilibrio idilliaco sconvolto dal massacro del Circeo

È stata annullata la proiezione di “Yaya e Lennie”, lungometraggio di animazione di Alessandro Rak, che era prevista in serata al cinema Manzoni. Alla Sala Ratti di Legnano (corso Magenta 9), preceduto dal corto “Pietro il Grande” di Antonello Sarno, è in programma alle 21 “La scuola cattolica”, diretto da Stefano Mordini e interpretato, tra gli altri, da Benedetta Porcaroli, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Valentina Cervi e Jasmine Trinca. Il film, uscito in sala con il divieto ai minori di diciotto anni, ha portato all’attualità della cronaca il dibattito sulla censura nel cinema. Prima della proiezione ne discuteranno i direttori artistici Steve Della Casa e Paola Poli, la presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Laura Delli Colli e il regista Stefano Mordini.

Il film racconta la tipica vita scolastica all’interno di un rinomato istituto religioso maschile della Roma bene. Qui gli studenti, figli della borghesia romana, vengono educati al meglio per un radioso domani, schermati dalla decadenza della civiltà. I genitori sono infatti convinti che nella scuola i loro figli possano vivere al di fuori dal caos, dalle sommosse e dal fermento che scuote gli anni Settanta e concentrarsi, grazie alla rigida educazione imposta, sul loro futuro professionale. Questo idilliaco equilibrio viene tuttavia sconvolto da uno dei più efferati crimini della cronaca nera italiana: il massacro del Circeo, avvenuto la notte tra il 29 e 30 settembre 1975 ai danni di due giovani amiche. Il film intende sondare approfonditamente che cosa ha scatenato tanta violenza nella mente dei responsabili, inebriati dal culto della violenza e da idee politiche pericolose. I tre assassini sono ex studenti della scuola frequentata dal giovane Edoardo (Emanuele Maria Di Stefano), che, nonostante sia all’oscuro della violenta dinamica, prova a raccontare cosa ha spinto i suoi compagni di scuola a commettere una simile brutalità.

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