Città più belle, arriva il bonus fiscale per il lifting degli edifici

laurenzano bonus facciate fisco

di Antonio Laurenzano

“Dare un volto nuovo alle città.” Su proposta del Ministro Franceschini, la Legge di bilancio 2020 ha introdotto il “bonus facciate” per promuovere un lifting degli edifici urbani con un importante beneficio fiscale: il riconoscimento del 90% delle spese sostenute nel 2020, con detrazione ripartita in dieci quote annuali costanti e di pari importo da scomputare nell’anno di sostenimento e in quelli successivi. Ispirato alla legge francese Malraux del 1962, il provvedimento governativo mira a incentivare gli interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata degli immobili ubicati nelle zone del centro storico e nelle zone di completamento. Si tratta cioè delle zone omogenee in cui il territorio comunale, in base al Piano di governo del territorio (PGT), è frazionato: zone A (“agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale”) e zone B (“parti del territorio totalmente o parzialmente edificate, diverse dalle zone A”). Il bonus quindi non è ammesso in alcune aree a bassa intensità di urbanizzazione.

Ferme restando le agevolazioni già previste in materia edilizia e di riqualificazione energetica, sono ammessi al beneficio fiscale gli interventi di pulitura e tinteggiatura esterna sulla struttura opaca della facciata, intesa come insieme delle mura perimetrali del fabbricato, senza alcuna rilevanza dell’affaccio su strada interna, cortile e/o giardino. Limitazioni e condizioni particolari in caso di rifacimento dell’intonaco. Sono compresi nel bonus anche gli interventi su balconi o su ornamenti e fregi, con esclusione di quelli su infissi, grondaie, tubi e pluviali e impianti esterni.

Le persone fisiche (Irpef) sono gli unici soggetti titolari della detrazione d’imposta che è riconosciuta ai proprietari o nudi proprietari, ai titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), ai detentori (locatari e comodatari) dell’immobile, ai soci di
cooperativa a proprietà divisa (possessori) e indivisa (detentori). Una circolare dell’Agenzia delle entrate dovrà specificare in dettaglio tipologia e modalità degli interventi, confermando, in particolare, gli immobili oggetto del bonus: solo quelli ad uso abitativo, relative pertinenze e parti comuni di edifici residenziali, con esclusione degli immobili non ad uso residenziale. L’agevolazione fiscale introdotta dalla Legge di bilancio riveste carattere temporaneo, applicabile cioè per il solo anno 2020. Da qui la necessità di conoscere al più presto quali siano esattamente le condizioni precise per il riconoscimento di questo importante beneficio fiscale, anche in considerazione della solita farraginosa procedura d’inizio lavori con comunicazioni all’ASL, all’Ufficio tecnico comunale, ecc.

Il pagamento delle spese detraibili (non sono previsti limiti di spesa o di reddito) deve essere disposto mediante bonifico bancario “parlante” dal quale risultino la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita iva del soggetto destinatario del bonifico, elementi che le banche trasmetteranno all’Agenzia delle entrate per i relativi controlli. Il Centro studi dell’Ance, l’associazione dei costruttori, ha stimato in 2,8 miliardi di euro il giro d’affari innescato dal “bonus facciate”. Per il 2021, primo anno in cui si manifesteranno gli effetti finanziari sul bilancio statale, sarà di circa 112 milioni il costo complessivo per l’erario, assorbito in parte dal maggior introito di imposte versate dalle imprese del settore. L’operazione “new look” è partita, un’occasione per cancellare i segni del tempo nelle nostre città e renderle più “glamour”.

laurenzano bonus fiscale facciate – MALPENSA24