Il commercio di Busto sta bene, ma non benissimo. Ascom: «Pronti al rilancio»

Ascom busto rudy collini

BUSTO ARSIZIO – “Si può fare di più. E noi siamo pronti”. Si può riassumere così l’articolato intervento del presidente di Ascom Busto Rudy Collini, il quale interviene dopo che il Comune ha ufficializzato una serie di dati sul tema. E quanto emerge è che il commercio di Busto sta bene,, ma non benissimo, poiché, come spiega Collini «il momento socioeconomico è complesso. Certo il punto di partenza è buono. Ma tanto c’è e si può fare ancora».

Collini, infatti, sostiene che «Pur prendendo atto che gli aspetti positivi non mancano, è però nostro dovere andare oltre i semplici dati, analizzandoli in profondità e pianificando interventi e proponendo soluzioni che portino il nostro tessuto commerciale al definitivo rilancio».

Più lavoro di squadra

Il “numero uno” dell’Associazione commercianti ritiene fondamentale il lavoro di squadra e interventi affrontati in maniera sempre più professionale e condivisa: «Per iniziare a seminare e ad arrivare a una ripresa del commercio nel prossimo decennio, tutti devono fare la loro parte rinunciando a volte a un immediato ritorno, ma lavorando come investimento per il futuro. Noi siamo pronti a metterci in gioco investendo risorse e introducendo nuovi strumenti a supporto della categoria. É fondamentale inoltre ancora più supporto da parte dell’amministrazione comunale e la collaborazione dei proprietari degli spazi commerciali, affinché attuino una politica dei prezzi di affitto diversa da quella attuale, oltre che degli stessi commercianti, in modo che si dialoghi maggiormente tra di loro».

Prima tappa: il censimento commerciale

La prima tappa del percorso da parte di Ascom sarà il censimento commerciale di Busto Arsizio: «Puntiamo ad avere un preciso quadro della situazione attuale». Una “mappa” per quantità e tipologia merceologica, dalla quale acquisire le esigenze del mercato: «Una volta compreso che cosa serva, cosa manchi in centro e nei quartieri, passeremo alla ricerca e alla formazione mirata a supporto delle nuove aperture. Dobbiamo infatti invertire l’attuale trend, in base al quale la percentuale delle attività che aprono e chiudono nell’arco di appena uno o due anni sta raggiungendo tassi preoccupanti. Un segnale inequivocabile a dimostrazione di come, a fronte di un territorio attrattivo, chi entra nel mercato spesso non sia pronto o non sia adeguatamente preparato ad affrontare le complessità del commercio di oggi».

Seconda tappa: analisi dei flussi pedonali

Fondamentale sarà poi lo strumento per l’acquisizione e l’analisi dei flussi pedonali; le Associazioni Commercianti Confcommercio di Busto, Varese, Gallarate, Saronno e Luino, attraverso un progetto provinciale di Uniascom, utilizzeranno una precisa e moderna tecnologia di rilevamento dei passaggi pedonali. «Rilevamenti – prosegue il presidente – che ci aiuteranno a programmare gli investimenti e le strategie necessarie, dandoci la possibilità di intervenire in maniera mirata nelle aree monitorate, lavorando per comprendere i reali valori degli spazi commerciali».

L’invito: «Più attenzione alle famiglie»

Collini ritiene inoltre che debbano essere potenziate iniziative e spazi per i bambini, elementi fondamentali per animare ed offrire attrattività e servizi per le famiglie: «Importante agire sulle tariffe dei parcheggi per agevolare maggiormente la sosta almeno nella prima mezzora».

Il potenziale della città

«Siamo pronti – annuncia Collini, raccogliendo anche l’appello lanciato dall’assessore al Commercio Manuela Maffioli, – a mettere a disposizione le nostre professionalità sempre più qualificate e la nostra presenza capillare, grazie al supporto anche del Distretto urbano del commercio, dei comitati di quartiere e i responsabili di via che sono i nostri punti di riferimento sui territori. Risorse importanti che, unite a quelle dell’amministrazione comunale con la quale stiamo collaborando in modo costruttivo da anni, della Camera di Commercio attraverso il suo ruolo di costante sostegno alle imprese e agli importanti bandi regionali a favore del commercio tradizionale, possono portarci al rilancio della città. Una città che, non dimentichiamocelo, ha un potenziale bacino d’utenza enorme: se si estende il raggio di appena 20 chilometri si arriva infatti a un milione di abitanti. Dobbiamo pensare in grande e per farlo, ripeto, tutti devono fare la propria parte. Noi ci siamo».

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