Commissione sanità a Busto, le minoranze insistono. Farioli: “Maggioranza arroccata”

BUSTO ARSIZIO – «La maggioranza sceglie l’arrocco difensivo nonostante abbia i numeri per vincere facile. Noi non saliremo sull’Aventino ma costringeremo al dibattito a suon di idee e proposte». Parole di Gigi Farioli, capogruppo di Popolo, Riforme e Libertà, che interviene all’indomani del muro contro muro sulle commissioni per rilanciare una prima proposta a nome delle opposizioni unite in consiglio comunale, quella dell’istituzione della commissione sulla sanità territoriale. Contestando al centrodestra di governo la «pregiudiziale sordità a qualsiasi proposta giunga dall’esterno del castello turrito e murato in cui Antonelli e maggioranza paiono aver scelto di chiudersi».

La commissione sanità

Dopo aver avanzato l’ipotesi di una proposta unitaria in conferenza dei capigruppo, e aver atteso invano una risposta dalle forze di maggioranza, che hanno opposto quello che Farioli definisce un «assordante silenzio», l’istituzione della commissione sanità sarà contenuta in una proposta di delibera condivisa tra tutti i gruppi di minoranza (PRL, PD, BaC e Progetto in Comune). «Per meglio deliberare. In scienza e coscienza – l’obiettivo del nuovo organismo, che guarda al nuovo ospedale e al riassetto della sanità territoriale con la riforma sanitaria regionale – che la maggioranza possa temere proprio questo? Non ci credo né voglio crederci. Sarebbe folle, ma anche controproducente».

L’affondo

Sull’avvio della nuova consigliatura l’ex sindaco va in scia alle critiche del capogruppo del PD Maurizio Maggioni ed è molto duro. Ricordando l’esempio di collaborazione sulle commissioni di Varese «dove il centrodestra è minoranza», e stigmatizzando la «chiusura medio proporzionale tra l’arroganza e l’indifferenza, che non fa bene a nessuno» da parte della maggioranza di Busto. «Un atteggiamento incomprensibile», che per Farioli è il segno di «una campagna elettorale che sta continuando senza misura e senza stile ben oltre l’esito delle urne». Assomiglia all’arrocco degli scacchi: «Una scelta spesso disperata e difensiva di chi teme lo scontro in campo aperto. Ma qui i numeri danno già la certezza della vittoria alla maggioranza». E quindi arriva l’appello ad «aprire il castello e far scendere il ponte levatoio sia verso le minoranze che la Città tutta».

La nota di Farioli

Nihil novi sub sole? E se dichiarassimo finalmente terminata la tenzone elettorale?
Nihil novi sub sole. Come ampiamente previsto e preannunciato a mezzo stampa in meno di un’ora si è consumato l’ennesimo atto di insediamento nelle caselle di “potere” (sostantivo non verbo) della maggioranza. Si sono insediate nella serata di lunedì le 5 commissioni permanenti, perfettamente identiche nel numero e nelle competenze a quelle con cui si era chiusa la precedente tornata. Ciò avendo rispedito al mittente la umile proposta e disponibilità del sottoscritto e dei colleghi di minoranza a concordarne una articolazione più omogenea e coerente con il programma di governo e le sue priorità (programma ovviamente depositato da maggioranza e sindaco), alla divisione delle deleghe e alla straordinarietà della consiliatura, condizionata (speriamo) da Next Generation Eu e PNRR.
Ciò ovviamente ci spiace, non tanto in quanto minoranza, ruolo a cui ci hanno destinato gli elettori, ma come eletti che amano la propria Città e vorrebbero svolgere fino in fondo il proprio ruolo non limitandolo al controllo e alla garanzia. Ci spiace ancor di più perché non lontano da qui (vedi Varese), laddove il centrodestra è minoranza si sta per tenere un consiglio con all’ordine del giorno proprio numero, struttura e competenze delle commissioni e dei gruppi di lavoro, con proposte di partenza autonome dei diversi gruppi.
Ripeto, ci spiace e ci costerna. Non avevamo, né abbiamo alcuna velleità di contestare la “legittima” occupazione di tutto l’occupabile. Ci spiace e ci costerna, non tanto o perlomeno non solo per la mancanza di rispetto del consiglio e delle sue articolazioni, quanto per la preventiva e pregiudiziale sordità a qualsiasi proposta giunga dall’esterno del castello turrito e murato in cui Antonelli e maggioranza paiono aver scelto di chiudersi. Una chiusura medio proporzionale tra l’arroganza e l’indifferenza che non fa bene a nessuno, non a loro, non alle istituzioni e alla loro dignità, non all’ordinato, proficuo ed efficace lavoro dei suoi organi, non alla democrazia, non alla Città e ai suoi cittadini.
Di questo, a nostro avviso ingiustificabile e incomprensibile atteggiamento, è testimonianza non solo la modalità di approccio alle nomine e l’infastidito rifiuto a discutere proposte ed emendamenti sinora avanzati ma ancor di più l’assordante silenzio di fronte alla proposta/richiesta di una urgente commissione sulla sanità territoriale, proposta avanzata in privato, in ufficio di presidenza e pubblicamente, dal sottoscritto ma condivisa da BAC, PD, Progetto in Comune e, a parole, fino a qualche settimana fa da molti in maggioranza.
Per quanto ci concerne la NON partecipazione al voto del nostro gruppo alle votazioni sulle presidenze e vice presidenze delle commissioni è una amara presa d’atto di ciò che speriamo essere l’ultimo atto miserevole di una campagna elettorale che sta continuando senza misura e senza stile ben oltre l’esito delle urne. Una presa d’atto che non può certo indurre a uno sterile e controproducente Aventino, semmai ad una ancor più determinata e, se possibile, incisiva stagione di proposte, stimolo e idee. Costringendo a dibattere ed approfondire.
Per questo nelle prossime ore depositerò una proposta di delibera per l’istituzione della commissione consiliare sulla Sanità Territoriale. Lo farò grazie al sostegno di alcuni rappresentanti del mondo professionale e associativo, ma ovviamente con i consiglieri di Bac, Pd, Progetto in comune, che già hanno confermato la disponibilità. Ma, ovviamente, aperta ad ogni auspicabile contributo di chiunque. Per dibattere, approfondire e decidere. Come ha ben detto e scritto Maggioni le commissioni sono, o dovrebbero essere, luoghi appunto per approfondire, dibattere, confrontarsi anche grazie all’aiuto di tecnici, esperti, associazioni e categorie. Per meglio deliberare. In scienza e coscienza. Che la maggioranza possa temere proprio questo? Non ci credo né voglio crederci. Sarebbe folle, ma anche controproducente.
La scelta dell’arrocco è, nel gioco degli scacchi, una scelta spesso disperata e difensiva di chi teme lo scontro in campo aperto. Ma qui i numeri danno già la certezza della vittoria alla maggioranza. Perché dunque impedire che le ottime intenzioni, volontà, intelligenze e talenti dei consiglieri, siano essi di maggioranza o minoranza, di contribuire, non solo alla trasparenza e alla correttezza, ma anche al meglio per Busto? È importante dichiarare chiusa ogni ostilità, abbandonare ogni diffidenza. È il momento di svolgere bene il nostro compito, pur nella differenza dei ruoli. È il momento della stretta di mano e non dei bracci di ferro (di cui si conosce in anticipo l’esito). È il momento di aprire il castello, far scendere il ponte levatoio sia verso le minoranze che la Città tutta.
Gigi Farioli, capogruppo Popolo, Riforme e Libertà

Busto, commissioni al via: maggioranza pigliatutto. Minoranze contro: «Chiusura»

busto arsizio farioli commissione sanità – MALPENSA24