Comuni del Castanese uniti: «Sì allo sviluppo di Malpensa, ma sostenibile»

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CASTANO PRIMO – Comuni del Castanese insieme per salvaguardare il territorio. Se tante sono già state le iniziative messe in campo negli ultimi anni, le amministrazioni del territorio non intendono fermarsi: «Mai come oggi – osservano – è fondamentale continuare a far sentire le proprie voci, tenendo alta l’attenzione».

I cinque Comuni di Castano Primo, Turbigo, Vanzaghello, Robecchetto con Induno e Nosate si sono ritrovati ieri, martedì 10 gennaio, a ribadire questa posizione a fianco del coordinamento Salviamo il Ticino, di Legambiente Lombardia, Ecoistituto della Valle del Ticino, Silvia Assini, responsabile scientifico del progetto Life Drylands dell’Università degli Studi di Pavia, e di Giuseppe Bogliani, presidente del Ciso-Centro italiano studi ornitologici.

Sviluppo cargo possibile all’interno del sedime aeroportuale

«Non siamo contrari allo sviluppo di Malpensa – rimarcano i sindaci dell’area dell’Alto Milanese a sud dell’aeroporto – ma siamo contrari ad uno sviluppo che non sia realmente compatibile e sostenibile dal territorio, già pesantemente compromesso dal punto di vista della salute e devastato dalle tante opere in assenza di una Vas (Valutazione ambientale strategica). Nel Masterplan, infatti, si sostiene che lo sviluppo dell’area cargo all’interno dell’attuale sedime aeroportuale sarebbe già in grado di supportare un aumento del 100% dell’attuale traffico merci, passando dalle attuali 500.000 tonnellate annue a circa 1 milione. Nonostante ciò, la richiesta di Sea/Enac è di ampliarsi ulteriormente verso sud di 45 ettari e questo per la costruzione di nuovi capannoni.

«Altra grave lacuna, il fatto che lo stesso Masterplan non prende per nulla in esame la tendenza europea, che non potrà che accentuarsi nel futuro, di spostamento del traffico passeggeri e merci da volo a ferro. Perché, allora, non si vuole prendere in considerazione l’alternativa per l’espansione della Cargo City nell’area a sud-ovest interna allo scalo?».

Nei municipi lo striscione “Salviamo la brughiera”

Dalla brughiera al rumore e all’inquinamento prodotti l’uno dai voli cargo notturni e il secondo dalle acque di scarico del depuratore di Sant’Antonino, si leva un coro unanime con una serie di attività che proseguono in tutto il territorio del Castanese. Manifestazioni, incontri, momenti di confronto, dibattiti, fino allo striscione “Salviamo la Brughiera” (nella foto in alto) consegnato ai cinque Comuni (e che questi ultimi appenderanno nelle rispettive sedi municipali) come a tutti coloro che aderiranno all’iniziativa.

«Un ulteriore segnale di attenzione all’area che ci sta attorno – commentano i sindaci del territorio – Non ci sono solo le realtà del Cuv (il Consorzio urbanistico volontario che raccoglie i Comuni a nord dello scalo, nda) direttamente interessate dalla questione Malpensa, ma ci siamo anche noi. Una zona di grandi potenzialità e qualità dal punto di vista ambientale e patrimonio di tutti. Dobbiamo tutelarla e continueremo pertanto a muoverci in ogni sede possibile. A tal proposito, visto anche l’avvicinarsi delle elezioni regionali, vogliamo fin da subito chiedere al futuro governo della Lombardia che si possa riaprire il confronto per meglio ragionare sul presente e il futuro di questa zona. Serve ragionare e farlo assieme, senza escludere nessuno, bensì coinvolgendo davvero ogni parte in causa».

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