MALPENSA – «Quello che non è riuscito a Ryanair ora ci prova la Neos, con i contributi statali». A Malpensa tutti ricordano – al momento dell’arrivo della low cost irlandese in brughiera – la dura battaglia sindacale fatta nel 2015 (e vinta) per tenere fuori le cooperative dalla gestione dei servizi di terra in aeroporto. Dopo aver rovinato il mondo del lavoro alla Cargo City, non volevano che le cooperative si insediassero all’interno dei due Terminal. Dopo cinque anni è ancora tempo di lottare: dal primo novembre – denuncia la Cub Trasporti – i voli della compagnia Neos di Malpensa, dovrebbero essere serviti non più da Airport handling, ma da Ags.
L’ingresso di Ags
Da alcune settimane le due società stanno discutendo l’eventuale applicazione della clausola sociale, con il conseguente passaggio di lavoratori da un’azienda all’altra. A detta delle aziende, le organizzazioni sindacali saranno poi coinvolte successivamente, ma voci ed indiscrezioni, con il conseguente panico, già circolano su chi sarà coinvolto. «Neos è il cavallo di Troia per scardinare le condizioni lavorative di Malpensa», attacca la Cub Trasporti. «Questa compagnia, che riceve finanziamenti dal governo, che fa di Malpensa la sua sede, non può non sapere la situazione organizzativa attuale di Ags e non sapere i precedenti tentativi di questa società per estendere in Malpensa il ricorso a subappalti con cooperative che meno tutelano i lavoratori. Dove sono Enac e Sea? Si vuole ridurre ulteriormente salari e sicurezza a Malpensa? Se non si blocca questa operazione gli scenari sono facilmente prevedibili».
Tornano alla carica
Cub trasporti ricorda infatti che Ags a Verona e Bergamo ha subappaltato il lavoro a F.C handling («con la conseguente riduzione del salario dei lavoratori») e si dice convinta che ora – forte dell’accordo con Neos – tornerà alla carica con Ryanair e le altre compagnie, «che non vedono l’ora di poter abbassare ulteriormente i costi. Ne consegue a nostro avviso il massimo di mobilitazione e di unità dei lavoratori per contrastare questo progetto».
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