MAGNAGO – L’acquisizione al patrimonio comunale dei beni oggetto di confisca, ma anche l’approvazione del rendiconto della gestione per l’anno 2020 e Accam. Sono alcuni dei punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Magnago che si riunirà in sessione ordinaria questa sera, mercoledì 28 aprile, alle ore 20.30 (e presumibilmente fino alle 00.30) in modalità telematica al fine di rispettare le misure di contenimento del contagio da Covid-19; la seduta sarà trasmessa in diretta streaming sul sito del Comune.
All’odg, l’acquisizione al patrimonio comunale degli immobili confiscati dal Tribunale di Varese con decreto del gennaio 2010 e la determinazione dell’inesistenza di prevalenti interessi pubblici ai fini della conservazione dell’opera abusiva acquisita al patrimonio comunale con ordinanza del dicembre 2019; l’approvazione del regolamento per l’applicazione e la disciplina del canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico e di esposizione pubblicitaria, e del regolamento per l’applicazione del canone di concessione per l’occupazione delle aree e degli spazi appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile, destinati a mercati realizzati anche in strutture attrezzate; la variazione al bilancio di previsione 2021/2023 e al Documento unico di programmazione (Dup) 2021/2023.
In tema di cultura, il Consiglio dovrà procedere all’approvazione della gestione economica del Polo culturale del Castanese per il triennio 2021-2023 e, sul piano sociale, all’approvazione del bilancio preventivo e del piano programma 2021 di Azienda sociale-Azienda speciale per i servizi alla persona dei Comuni del Castanese.
Dall’M5S 3 mozioni e interrogazioni sull’ambiente
Tre gli atti presentati dalle minoranze, tutti del consigliere Emanuele Brunini (Movimento 5 Stelle). Una mozione chiede l’adesione del Comune al progetto Forestami, promosso da Città metropolitana di Milano, Comune di Milano, Regione Lombardia, Parco Nord Milano, Parco Agricolo Sud Milano, Ersaf e Fondazione di Comunità Milano; una interrogazione riguarda l’antenna 5G installata in via Lamarmora dalla compagnia telefonica Iliad Italia Spa e un’altra interrogazione le ripercussioni sanitarie e ambientali connesse al piano di salvataggio dell’inceneritore di Accam.