Contagiati e guariti a marzo, oggi di nuovo positivi al Covid: 2 casi nella Rsa di Lonate

LONATE POZZOLO – Chi è stato positivo al Covid rischia di contagiarsi ancora? Che si metta un punto a questo dubbio: la risposta è sì. Ne sanno qualcosa i due nuovi positivi che oggi, 20 novembre, sono stati registrati nella casa di riposo a Lonate Pozzolo, facendo sfumare lo status di struttura Covid free. I due ospiti erano già risultati positivi a marzo, «quando stavano male a causa della febbre», puntualizza il presidente della struttura, Enrica Rossi. Ma fortunatamente questa volta la situazione è differente: «Sono asintomatici e abbiamo subito attivato il protocollo di sicurezza per evitare che il contagio si propaghi». Già, perché al momento ciò che conta è mantenere la Rsa al sicuro, a fronte del periodo complicato affrontato durante la prima ondata Covid, sia dai pazienti che dai dipendenti.

Sì, è possibile

A fare specie non sono i due nuovi casi nella Rsa, che fortunatamente non presentano sintomi. Ma il fatto che entrambi i pazienti abbiano avuto una ricaduta. Infatti a marzo, come racconta il presidente della casa di risposo, entrambi gli anziani erano risultati positivi e sintomatici. E così molti altri. Ma oggi tocca di nuovo a loro. Questo mette, in qualche modo, un punto ai dubbi sulla possibilità o meno di contrarre il virus più di una volta. Sì, è possibile.

Cicli di tamponi e regole ferree

La scrupolosità nel seguire le regole e il costante monitoraggio attraverso i tamponi sembra non essere bastato, ma Rossi resta ottimista: «Finora ci siamo comportati bene, e così continueremo». Dopo le complicanze della scorsa primavera, direttivo e dipendenti non si erano fatti trovare impreparati. «Non riesco a capire come sia stato possibile, avevamo appena ricevuto la notizia che il nostro unico paziente positivo era risultato negativo», ammette il presidente. «E tutti gli operatori, anche quelli che si occupano del reparto in questione, erano e sono negativi ai test». Cicli di tamponi, anche rapidi, insieme a norme su norme. «Siamo sempre stati attentissimi». Ma nonostante lo stato d’ansia – «perché le persone ricoverate qui sono come una famiglia per noi» – nessuno si tira indietro. Pazienti compresi. «Anche loro si sono abituati a questa situazione, la gestiscono bene. Prima si lasciavano andare, ora invece fanno attività di ogni genere e si tengono occupati con le videochiamate ai parenti, per quanto possibile».

Il Cda confermato

Una cosa è chiara: «Nonostante tutto, sta andando bene», precisa Rossi. Tanto da portare alla riconferma del consiglio d’amministrazione, che verrà ufficializzato il 26 novembre. I sette consiglieri restano gli stessi, con il sindaco Nadia Rosa e il parroco Gianbattista Inzoli di diritto all’interno del direttivo. Che «hanno capito l’idea di continuità necessaria in questo momento», sottolinea il presidente. «Con una serie di progetti in corso da portare a termine». Al loro fianco ci sono Paolo Arbini, Tania Manfredelli, Dario Ferrario, Alessandro Pontiggia e, ovviamente, Enrica Rossi.

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