Contagio «in forte calo» in Lombardia: meno casi con il doppio dei tamponi

MILANO – Altri 786 tamponi positivi in Lombardia: poco meno di ieri, quando se ne erano registrati 869, ma su un totale di test processati che passa da 8.573 a 14.472, quasi il doppio. E se il dato dei ricoveri continua la sua parabola discendente, oggi (29 aprile) anche il numero dei decessi è in diminuzione, poco sopra la soglia dei 100 morti al giorno. Dati che fanno dire a Melania Rizzoli, assessore regionale all’istruzione e lavoro e di professione medico, che «la diffusione del contagio è in forte calo, anche se ci sono delle differenze per provincia». Il che, spiega Rizzoli, «è confortante», dato che «si conferma ormai da tre settimane il calo del trend epidemiologico e soprattutto, il dato più importante, quello della riduzione dei ricoveri in terapia intensiva e in medicina ordinaria». Il tutto mentre si fa sempre più acceso il dibattito sulla “Fase Due”, mentre è ormai incandescente lo scontro politico in Regione Lombardia, con il Pd che ha chiesto le dimissioni dell’assessore al welfare Giulio Gallera.

Il riepilogo dei numeri

Nel bollettino di oggi, 29 aprile, le persone risultate positive al Coronavirus in Lombardia sono state 786, per un totale di 75.134 casi da inizio emergenza. I ricoverati in terapia intensiva sono 634, meno 21 nelle ultime 24 ore; i ricoverati non in terapia intensiva sono 7.120, ovvero 160 in meno rispetto a ieri. Cala anche il numero dei pazienti deceduti: nelle ultime 24 ore sono stati 103, contro i 126 di ieri. Aumenta in modo importante anche il numero dei positivi dimessi dagli ospedali: sono stati 304 nelle ultime 24 ore, per un totale che arriva a quota 21.978.

I numeri nelle province

La distribuzione dei nuovi casi positivi sui territori conferma il trend dei giorni scorsi. La Città Metropolitana di Milano sempre sull’altalena, con 284 contagi nelle ultime 24 ore, così come la provincia di Varese, che con 51 nuovi tamponi positivi si mantiene su una linea a metà strada tra i numeri di ieri, 28 aprile, e quelli di due giorni fa. Ci sono province in cui il contagio ormai è praticamente arrestato, come il primo focolaio di Lodi (12 casi) e come Sondrio (solo 2 casi), mentre Bergamo e Brescia si mantengono su una media attorno ai 100 nuovi casi al giorno.

Le incognite della “Fase Due”

Nel frattempo proseguono i colloqui sull’asse Stato-Regioni per preparare la scadenza del 4 maggio, quando inizierà la “Fase Due” con la riapertura delle attività produttive. Oggi, 29 aprile, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha lanciato un nuovo appello al governo sul «delicato tema del trasporto pubblico locale a partire da lunedì 4 maggio». La Lombardia chiede al governo «la possibilità di spalmare su un orario più esteso l’avvio delle attività produttive quotidiane e magari organizzare su sette giorni i turni di lavoro, per non creare picchi di traffico e affollamento» sui mezzi pubblici. Anche perché, avverte il governatore, Atm e Trenord hanno dichiarato a Regione di «non essere in grado di assicurare» autonomamente il rispetto del distanziamento sociale sui propri mezzi

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