Nasce TCube, telemedicina contro il Covid. La Liuc tra i partner

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CASTELLANZA – TeleMonitoraggio, TeleRiabilitazione e TeleSupporto: da questa triplice esigenza nasce il progetto TCube, volto allo sviluppo di un ecosistema a supporto di individui anziani fragili affetti da patologie cardiologiche, neurologiche e polmonari, positivi o meno al Covid. L’iniziativa si avvale di un partenariato di grande livello scientifico e tecnologico, con Telbios (capofila), Liuc – Università Cattaneo, Fondazione Don Carlo Gnocchi – Onlus, Grifo Multimedia. Un ulteriore importante tassello è stato posto in essere, dunque, per supportare la popolazione in questa delicata fase di transizione e di ricerca di nuove soluzioni, con un occhio di riguardo alla popolazione fragile, maggiormente a rischio o potenzialmente affetta dal virus.

Il ruolo della Liuc

In particolare la Liuc parteciperà al progetto contribuendo alla valutazione e validazione dell’accettabilità della tecnologia, all’analisi di impatto organizzativo qualitativo e quantitativo della piattaforma, oltre che alla definizione di rimborsabilità e sostenibilità della stessa. Seguono il progetto alcuni docenti e collaboratori della Scuola di Ingegneria Industriale, coordinati dalla ricercatrice Emanuela Foglia.

Nella situazione di emergenza dettata dal Coronavirus, l’attenzione sulla popolazione cronica risulta particolarmente alta per due motivi: l’alto rischio di sviluppare forme particolarmente aggressive di malattia con andamento critico, fino all’exitus in seguito a infezione da Sars-Cov-2 e l’interruzione improvvisa nell’erogazione dei percorsi di cura usuali.

Le T al cubo

Partendo dall’esperienza maturata nel progetto Sidera^B – Sistema Integrato Domiciliare e Riabilitazione Assistita al Benessere (finanziato da Regione Lombardia), obiettivo del progetto TCube sarà quindi l’adattamento e la validazione di un sistema di Telemedicina a tre moduli (TeleMonitoraggio – TM, TeleRiabilitazione – TR e TeleSupporto – TS; Le T al cubo) in grado di garantire un processo di care integrato per la gestione della fragilità in ottica multidisciplinare, continuità diagnostico-terapeutica, sicurezza sia per l’utenza sia per gli operatori in regime di distanziamento sociale e maggior supporto e ingaggio del paziente nel processo di cura.

La piattaforma sviluppata sarà in grado di integrare i tre moduli TCube grazie a percorsi multi-dominio e multi-device interoperabili e scalabili, in grado di connettere, motivare e supportare nella cura, paziente e care-giver a un livello ottimale di efficienza e di engagement rispetto all’obiettivo di cura.

I beneficiari di TCube

Beneficiari del percorso saranno: pazienti positivi al Sars-Cov-2 in isolamento fiduciario che potranno accedere al modulo TM per il monitoraggio dei parametri vitali; pazienti Covid nel post-ricovero in isolamento domiciliare che potranno beneficiare dei moduli TM e TR per facilitare la ripresa della funzionalità cardio-polmonare; pazienti fragili cronici non positivi al Coronavirus che a causa sia delle misure restrittive sia della loro condizione implicita di vulnerabilità necessitano di una riabilitazione cardio-polmonare in sicurezza al domicilio e che potranno accedere ai moduli TM e TR. Inoltre, per tutte le tipologie di pazienti è prevista l’attivazione del modulo TS, per promuovere il benessere psicosociale e/o prevenire o trattare le condizioni di salute mentale.

La soluzione TCube e il finanziamento

In risposta all’inattesa sfida lanciata dal Coronavirus, e per la sostenibilità del servizio sanitario nazionale, l’implementazione di TCube potrà fornire una soluzione di digitalhealth modulabile, scalabile e personalizzabile sui diversi bisogni dei differenti attori e stakeholder della sanità. Il progetto ha conseguito il finanziamento nell’ambito del Bando “Por Fesr – Asse 1 – Asse prioritario I – Rafforzare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione. Misura a sostegno dello sviluppo di collaborazioni per l’identificazione di terapie e sistemi di diagnostica, protezione e analisi per contrastare l’emergenza Coronavirus e altre emergenze virali del futuro”.

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