Covid, 185 ricoveri e 10 in “Intensiva” tra Varese e Busto. Sindacati preoccupati

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VARESE – Sono quasi 200 i pazienti ricoverati negli ospedali di Varese e Busto, di cui 10 in terapia intensiva al Circolo. I numeri sulla situazione ricoveri nei presidi ospedalieri di riferimento dall’Ats Insubria (quindi con anche i dati su Como e la Lariana) sono contenuti nel comunicato stampa diramato dai sindacati al termine dell’incontro di oggi, venerdì 23 ottobre, con i vertici della direzione Ats. Le organizzazioni sindacali hanno anche espresso la loro grande preoccupazione a fronte di una situazione che sembra non promettere nulla di buono e con la carenza di personale che resta un problema. All’incontro erano presenti rappresentanti di Cgil Varese – Cgil Como – Cisl dei Laghi – Uil Varese – Uil Como.

I dati dei ricoveri negli ospedali del territorio

L’aggiornamento sui numeri è stato fornito durante l’incontro dai rappresentanti delle tre Asst e nel dettaglio nella Asst lariana son 113 di cui 7 in terapia intensiva e 25 ventilati, mentre negli ospedali di Busto e Saronno dell’Asst Valle Olona i ricoverati sono 85, 56 a Busto e 29 a Saronno, complessivamente al momento vi è una capienza di 120 posti letto eventualmente incrementabili secondo le possibili evoluzioni in crescita dei ricoveri, mentre in Asst dei Sette Laghi i ricoveri sono circa 100, 10 in terapia intensiva e una trentina ventilati.

Numeri in crescita e che preoccupano in proiezione. Ma sui quali è bene tenere in considerazione alcuni fattori non di secondaria importanza per la lettura delle cifre. «L’aumento dei contagi viene confermato da Ats – scrivono i sindacati nella nota – che però in parte viene giustificato dal fatto che nella prima fase dell’emergenza, nella primavera scorsa, il numero settimanale di tamponi era pari a circa 5000 in totale, mentre a ora siamo a oltre i 3000 tamponi al giorno. Inoltre è stato confermato che anche sul nostro territorio i 2/3 delle persone positive sono asintomatiche e in particolare la maggior parte degli eventi pandemici avvengono in contesti famigliari».

Troppo pochi infermieri

L’altro fronte di preoccupazione è quello sul personale infermieristico. E qui le organizzazioni sindacali non risparmiamo qualche critica.

Preoccupa la situazione emersa sul reperimento di personale sia medico che infermieristico, le delibere regionali consentono l’assunzione di personale sanitario, da destinare alle Usca, all’Adi Covid e all’Infermiere di Famiglia o di Comunità, strutture appositamente create per gestire l’emergenza sanitaria ma le procedure per le assunzioni sono spesso lente e farraginose.

Le delibere Regionali permetterebbero l’assunzione di oltre 300 infermieri sul territorio di Ats Insubria (nelle tre Asst che in Ats) ma purtroppo a tutt’oggi pochissimi di questi posti sono coperti.  Auspichiamo pertanto l’emissione immediata di nuovi concorsi e abbiamo richiesto una maggior sinergie e condivisione delle graduatorie tra le aziende anche su questo tema.

Non siamo del tutto sereni

Al termine dell’incontro le organizzazioni sindacali hanno rilasciato una dichiarazione densa di preoccupazioni: «Facendo un primo bilancio di questo incontro siamo ad esprimere una forte preoccupazione per quanto attiene la situazione dei ricoveri ospedalieri poiché, sebbene oggi le Aziende dichiarino che sia tutto sotto controllo, l’assenza cronica di personale, una necessaria nuova riorganizzazione interna dei reparti Covid19 e il continuo trend di crescita esponenziale dei malati rischiano di bloccare nuovamente tutta la sanità territoriale posticipando, rimandando e forse anche trascurando le necessità sanitarie “ordinarie” dei cittadini. Inoltre, è indispensabile, per non aggravare ulteriormente la situazione sanitaria in essere, che l’iter e le tempistiche previste per la vaccinazione antinfluenzale venga rispettata e che le dotazioni siano sufficienti a coprire l’intero fabbisogno dei soggetti fragili e anche chi dei Cittadini voglia farlo. A tal proposito il nostro invito alla popolazione a fare la vaccinazione».

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