Covid, morti Bergamo: inchiesta chiusa. Indagati Fontana, Conte, Gallera e Speranza

BERGAMO – Nomi eccellenti nell’inchiesta sulla prima ondata Covid a Bergamo: a tre anni dai fatti la procura chiude l’inchiesta. E si prepara a chiedere i rinvii a giudizio. Tra gli indagati figurano l’ex premier Giuseppe Conte, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’ex assessore al Welfare Giulio Gallera

Gli altri indagati

Nell’atto che chiude le indagini ci sono anche il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, l’allora capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, e il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, Franco Locatelli. C’è anche Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico nella prima fase dell’emergenza, tra gli indagati nell’inchiesta sula gestione del Covid della Procura di Bergamo. In tutto gli iscritti nel registro sono 19. 

Le accuse

La Guardia di finanza ha avviato le notifiche per i reati di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti di ufficio. Per l’ex premier Conte e l’ex ministro Speranza si prepara la trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri.

I morti nelle Rsa e Alzano

Nel mirino degli inquirenti e degli investigatori della Guardia di Finanza sono finiti non solo i morti nelle Rsa della Val Seriana e il caso dell’ospedale di Alzano chiuso e riaperto nel giro di poche ore, ma soprattutto la mancata istituzione di una zona rossa uguale a quella disposta nel Lodigiano e i mancati aggiornamento del piano pandemico, fermo al 2006, e l’applicazione di quello esistente anche se datato che comunque, stando agli elementi raccolti, avrebbe potuto contenere la trasmissione del Covid.

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