Covid, in crisi il canile di Busto. Ma dipendenti e volontari non si arrendono

Covid crisi canile Busto

BUSTO ARSIZIO – «Soldini», spiega Federica Guerra. Sono quelli venuti a mancare negli ultimi tre mesi all’associazione Apar che da più di vent’anni gestisce il canile di Busto Arsizio. Volontari e dipendenti non solo si prendono cura dei cani che recuperano sul territorio, ma si occupano anche di trovare loro una casa e supportano quei padroni che per motivi economici o personali non riescono più ad accudire i loro animali.
Ma da quel fatidico 21 marzo, in accordo con i decreti legge del governo e la polizia locale, il canile è stato chiuso al pubblico e gli accessi  dei volontari si sono ridotti drasticamente.

Tre mesi di inattività

Cristina Notari è una volontaria del canile di Busto Arsizio da 3 anni e ogni domenica porta a passeggio alcuni cani, per dare loro un’occasione per prendere un po’ d’aria, svagarsi e per dare e ricevere un po’ di coccole. Questo servizio, dice, è essenziale per gli ospiti del canile, ma anche per i volontari stessi:

Federica spiega anche che la chiusura imposta dal governo è stata una sfida per le casse dell’associazione. Non potendo più organizzare eventi, pizzate e feste hanno dovuto rinunciare alle entrate che registravano gli anni scorsi.
«Se avessimo potuto continuare a fare ciò che facciamo sempre, avremmo tirato su qualche soldo in più», sottolinea, spiegando che il ricavato delle attività del canile servono non solo per il mantenimento della struttura, ma anche per il cibo e le coperte per gli animali e gli stipendi dei lavoratori.

Il cuore dei bustocchi

Ma fortunatamente i bustocchi stanno supportando l’associazione, inviando donazioni e cibo.

Perciò, i dipendenti dell’associazione sono riusciti a prendersi cura degli ospiti della struttura e tutti i cani stanno bene. Il lockdown ha anche compromesso alcuni servizi svolti dall’associazione, come la sterilizzazione delle gatte randagie e le adozioni. Tuttavia, dal 4 maggio alcune famiglie stanno iniziando a presentarsi al canile per adottare un amico a quattrozampe.

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Anna Gagliardi e Federica Guerra di Apar

I duri diventano creativi

L’emergenza sta finendo, ma il canile ha comunque bisogno dell’aiuto di tutti i sostenitori, perché non sanno quando potranno tornare a organizzare gli eventi con il pubblico.

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Ma quando il gioco si fa duro i duri diventano creativi, così i dipendenti e i volontari hanno ideato delle raccolte fondi online e lotterie molto originali, come il progetto #scattiinquarantena. Flavio, che ora è in canile, ma non vede l’ora di uscire, Aspro che guarda la Tv, il gatto Aldo che prende il sole e Ceres che legge da vero intellettuale: questi sono solo alcuni esempi delle foto che sono state inviate all’Apar per il calendario del prossimo anno, insieme a un aiuto economico che permette alla struttura di continuare a funzionare, nonostante le avversità.

Sara Pasino

Covid crisi canile Busto – MALPENSA24