Covid, il sindaco di Angera: «Donne meno colpite, sono più ligie degli uomini»

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ANGERA – Il Covid fa un’altra vittima ad Angera. Lo ha reso noto ieri, 8 novembre, il primo cittadino Alessandro Paladini Molgora, in occasione dell’ormai abituale diretta sui social per aggiornare i cittadini sulla situazione contagi in città. Si tratta del 70enne Emilio Soldati, «un volontario sempre disponibile, che nel corso degli anni ha dato un grosso contributo alla comunità, al Comune e alla parrocchia», ha raccontato il sindaco. «Era sempre in primo piano per le urgenze e per il servizio di trasporto anziani e disabili. Sia io che l’amministrazione siamo partecipi a questo lutto». Nel corso della diretta il sindaco si è poi concentrato sulle fasce più colpite da questa seconda ondata del virus, evidenziando che fra le donne risultano meno casi perché sono più ligie degli uomini nel rispetto delle regole, oltre che sulle difficoltà affrontate dall‘ospedale Carlo Ondoli a causa dei numerosi positivi.

Vittime senza malattie pregresse

Con al voce rotta il sindaco ha aperto la diretta con la tragica notizia della scomparsa di Soldati. Una notizia che possa servire anche da monito a tutti i cittadini sui comportamenti da assumere d’ora in poi. Sì, perché si parla «di una persona assolutamente sana, a dimostrazione che il Covid non uccide solo in condizione di salute già precarie», ha specificato. Non solo, si tratta di una scomparsa che va ad aggiungersi alle due che ad Angera si erano registrate la scorsa primavera, portando il totale a tre deceduti Covid. E come ora, anche un’altra vittima non presentava alcun problema sanitario pregresso. Fatto che deve far riflettere sull’atteggiamento non sempre rispettoso delle regole di molte, troppe persone. I funerali di Soldati saranno mercoledì 11 novembre.

Le fasce più contagiate

Attualmente i positivi in città sono 69. «Abbiamo fatto degli studi sulla seconda ondata», ha detto il primo cittadino. «E sono emersi dati interessanti in relazione alla popolazione suddivisa per fasce di età». In base alle ricerche, il numero più alto di positivi è compreso fra i 10 e i 20 anni, «ovvero dei ragazzi che frequentano le scuole».  Subito seguiti dalle persone che vanno dai 30 ai 60 anni, «che di fatto è la fascia che include i genitori degli studenti». Sono dati che confermano – come già è stato fatto notare in altri Comuni della provincia di Varese – che l’effetto domino di contagi parta proprio dalle scuole.
Interessante è anche la distinzione di genere che emerge dalle analisi. Come ha spiegato Molgora: «Abbiamo notato una grande discrepanza fra maschi (52 casi) e femmine (43 contagi), sia nel range composto dai giovani che in quello dei più anziani, che vanno dai 60 anni fino oltre gli 80». In questi casi, il numero dei maschi contagiati è quasi il doppio rispetto le femmine. Per il sindaco la spiegazione sta nel corretto utilizzo della mascherina: «Le ragazze, così come le donne anziane, sono più ligie. A differenza di alcuni ragazzi, come io stesso ho visto, che tengono la mascherina abbassata o proprio non la mettono». Ennesima dimostrazione che l’uso adeguato dei dispositivi di protezione può essere determinante.

La situazione in ospedale

Il sindaco ha concluso ponendo l’attenzione sull’essenza «matematica» del virus. «Abbiamo a che fare con qualcosa di razionale: lo dimostrano i dati in crescita nel momento in cui le misure non vengono rispettato con impegno. Ed è un discorso che vale anche al contrario: facendo attenzione, seguendo le regole, si abbassa il rischio di contagio. E’ un procedimento matematico, in questo modo il virus sparirà».
Un pensiero anche alla situazione che ormai vive quotidianamente l’ospedale Carlo Ondoli da quando è diventato a tutti gli effetti una struttura Covid. «Si fa fatica a governare i molti casi. Solo ieri c’erano 11 persone che aspettavano, considerando che in genere il pronto soccorso ha solo 5 letti. Ci sono barelle dappertutto. E’ capitato anche che in attesa di liberare un posto, i medici abbiano  dovuto visitare un paziente direttamente sull’ambulanza».

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