Covid in Municipio a Busto, i sindacati in allarme: «Test sierologici e vaccinazioni»

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BUSTO ARSIZIO – Il caso di una dipendente comunale positiva al test del Covid mette in allarme i sindacati sui rischi di contagio, in particolare per il personale a contatto con il pubblico. «Chiediamo all’amministrazione di estendere il test sierologico volontario a tutti i dipendenti e di mettere a disposizione i vaccini antinfluenzali. E di acquistare i termoscanner automatici per l’accesso agli uffici demografici».

Vaccino antinfluenzale per tutti

«Facciamo un sincero in bocca al lupo al o alla collega, ma abbiamo il dovere di fare delle richieste, come già in passato – sottolinea il sindacalista della CSA, Angiolino Liguori, intervenendo nel corso di una conferenza stampa unitaria delle sigle firmatarie di contratto nazionale, vale a dire CSA e Cgil-Cisl-Uil – sanificare periodicamente gli uffici del comune, fare qualche tampone e test sierologico su base volontaria. E il vaccino antinfluenzale per tutto il personale comunale: auspichiamo che l’amministrazione si faccia promotrice di questa iniziativa, almeno per chi opera nei servizi di front office». Richieste che i rappresentanti sindacali del personale di Palazzo Gilardoni hanno già fatto nei mesi scorsi, ma che alla luce dell’allarme Covid in Municipio diventano più stringenti, anche per rassicurare chi opera negli uffici comunali. «Il protocollo Covid sulla carta è molto completo – ammette Mauro Catella (Cgil) – sul personale educativo è stato efficace, con il test sierologico eseguito a tutti, ma occorre restare sul pezzo».

Comprensione per i dipendenti comunali

Come, lo spiega Giuseppe Fedele (Uil): «Abbiamo già chiesto sia di estendere il test sierologico su base volontaria a tutti, in particolare a chi è a contatto diretto con il pubblico, sia il vaccino antinfluenzale. Ma anche che ci si doti di uno scanner automatico per la misurazione della temperatura all’ingresso degli uffici demografici, invece che lasciare un messo con la sola mascherina chirurgica, creando percorsi e distanziamenti anti-assembramento in vista della stagione fredda in cui la gente non vorrà stare in coda fuori dal Palazzo. Perché è vero che gli ingressi sono contingentati ma con tanti servizi contemporanei, ci sono decine di persone che entrano». Liguori (Csa) aggiunge un appello all’utenza: «Vogliate bene ai dipendenti comunali che stanno facendo i salti mortali in una struttura la cui logistica non permette la sicurezza assoluta, e abbiate comprensione per i dipendenti del front office, sotto stress e preoccupazione per i rischi. Comprendiamo i disagi che soffre l’utenza, ma non è colpa di nessuno».

Il caso dell’indennità di funzione

I sindacati firmatari di contratto (Cgil-Cisl-Uil e Csa) affrontano anche il caso dell’indennità di funzione, sollevato da un comunicato dei sindacati di base Adl e Cub. «Per fare chiarezza e comunicare ai lavoratori quel che è realmente successo – afferma Angiolino Liguori (Csa), parlando anche a nome di Mauro Catella (Cgil), Mirella Palermo (Cisl) e Giuseppe Fedele (Uil) – menzogne non possiamo dirne perché ci sono i verbali della commissione trattante, probabilmente le dicono altri. I nostri quattro sindacati hanno il dovere di far applicare il contratto nazionale di lavoro, che prevede l’indennità di funzione. Qui non avvantaggia o svantaggia nessuno, ma si mette a punto solo il regolamento per applicare la norma». Cgil-Cisl-Uil e Csa chiariscono che «deciderà l’assemblea se destinare o meno risorse all’applicazione di questa indennità. Sostenere che non sono stati coinvolti i lavoratori è pretestuoso. Non prenderemo un centesimo senza il mandato in assemblea, e non un centesimo che non sia legittimo nel salario accessorio». Intanto la delegazione trattante che avrebbe dovuto approvare il regolamento, prevista per domani, 30 settembre, è stata rinviata: «Se è dovuto ad una scelta politica, qualcuno dovrà spiegarci il perché, non lo capiremmo – sottolinea Liguori – voglio sperare in un contrattempo ma non si cambia una virgola dopo tre mesi di trattative. Altrimenti non firmeremo l’accordo».

La replica di Adl e Cub

A stretto giro arriva la replica di Fausto Sartorato, sindacalista di Adl, una delle due sigle autrici del comunicato contestato da Cgil-Cisl-Uil e Csa: «Menzogne? Pubblicheremo noi sulle bacheche i verbali della delegazione trattante, così giudicheranno i lavoratori. Ma continuiamo a pensare che anche il regolamento sull’indennità di funzione vada valutato dall’assemblea». E sulle parole dei sindacati firmatari di contratto a proposito del Covid, Sartorato parla apertamente di «caduta di stile» da parte delle quattro sigle: «Sulla prevenzione Covid le rappresentanze sindacali sono sempre intervenute tutte insieme: sarebbe stato corretto invitare a parlare anche le nostre Rsu e i responsabili della sicurezza dei lavoratori».

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