Crisi di governo. Alfieri (PD): «Salvini e la Lega hanno pugnalato il Nord»

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Nella foto il senatore Pd Alessandro Alfieri

ROMA – «Forza Italia è ormai un partito populista. Mentre Matteo Salvini ieri (mercoledì 20 luglio) ha pugnalato il Nord e il sistema economico produttivo. E credo che le forze populiste pagheranno a caro prezzo la scelta irresponsabile che ha portato alla caduta del governo Draghi». Sono parole dure quelle che il senatore del Partito Democratico Alessandro Alfieri esprime 24 ore dopo la surreale giornata vissuta ieri tra Senato e Camera dei Deputati.

Senatore Alfieri, ieri mattina nelle sedi politiche di Roma si respirava di ottimismo sulla prosecuzione del governo Draghi. Poi il ribaltone. Cos’è successo?
«C’era ottimismo e si erano aperti spiragli importanti. Il premier aveva dato la sua disponibilità a proseguire il mandato. Purtroppo le forze sovraniste e populiste hanno fatto il resto».

Anche Forza Italia è stata decisiva nel porre la parola “fine” sul mandato Draghi.
«Certo. Direi che dai ieri anche il partito di Silvio Berlusconi può essere annoverato tra i populisti e sovranisti. I moderati non ci sono più. Anzi, ieri abbiamo assistito al fatto che Matteo Salvini ha assorbito quel che resta di Forza Italia».

Intanto però ci sono anche i Cinque stelle tra le forze che hanno “ribaltato” il governo. E sono vostri alleati. A questo punto come la mettete?
«I Cinque stelle sono stati i primi a uscire allo scoperto. Ma poi hanno avuto un ruolo determinante Lega e Forza Italia. Chi pensa di aver dato una pugnalata a Draghi si sbaglia. Salvini la pugnalata l’ha assestata agli italiani, al Nord e alla classe produttiva che sosteneva Draghi. Credo che pagherà questa scelta nelle prossime settimane».

E tra Pd e Cinque stelle cosa accadrà?
«Personalmente ho sempre detto che questa alleanza non era strategica per il Partito Democratico. I Cinque stelle in questi mesi avevano l’occasione di trasformasi in forza di governo. Non sono riusciti a diventarlo. E’ chiaro che ora le cose sono cambiate. Ma al di là di come si configurerà il rapporto con i Cinque stelle, io credo che il PD debba lavorare su stesso e sulla capacità mettere in campo un programma concreto. L’abbiamo dimostrato in questi mesi e soprattutto negli ultimi giorni: siamo un partito serie e responsabile».

Ma nelle prossime settimane anche voi dovrete coniugare campagna elettorale e capacità di dare risposte agli italiani. Che intanto vedranno i loro problemi quotidiani accantonati poiché tutti penseranno alla conquista del consenso. Insomma non sarà semplice, non crede?
«Non sarà semplice. Avremo di fronte una campagna elettorale che si concentrerà nelle poche settimane di settembre se si vota, come probabile, il 25. E in pochissimo tempo dovremmo mettere in campo un’agenda sociale ed economica credibile. I punti? Sviluppo sostenibile, il delicato tema dei salari e la conseguente riforma fiscale e il caro energia».

Un’ultima domanda: in Lega e Forza Italia c’è anche chi la pensa in maniera diversa e avrebbe voluto che le cose andassero in tutt’altro modo. Dopo Gelmini e Brunetta, si aspetta che altri esponenti di questi due partiti prendano pubblicamente posizione?
«Vediamo. Anzi nei prossimi giorni vedremo quanto è forte il collante della poltrona. Il “gioco” di spartirsi posti di governo e posizioni è già iniziato in Lega e Forza Italia. Ma so che ci sono anche persone con la schiena dritta».