Crollo Albizzate, il dolore della comunità marocchina per Fouzia e i due bimbi

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ALBIZZATE – La comunità marocchina di Albizzate, una decina di famiglie in tutto, piangono Fouzia, la mamma di 38 anni morta insieme a due figli Soulaymane, 5 anni, e Yaoucut di soli 12 mesi, la più piccola delle vittime rimaste sotto il cornice collassato di via Marconi. Ma sul luogo della tragedia sono arrivati anche connazionali che abitano e lavorano nei paesi vicini: «Siamo un’unica comunità – racconta un ragazzo – è questa è una tragedia incredibile».

La tragedia di una comunità

La disperazione per il dramma che ha distrutto quasi un’intera famiglia è tutta nel pianto a dirotto di una giovane ragazza. Siriana di nazionalità, ma che ben conosceva chi è rimasto sotto le macerie. «La donna – racconta – era la migliore amica di mamma». Sono gonfi di lacrime e dolore gli occhi verdi della ragazza siriana, che non si dà pace per l’accaduto: porta le mani al volto per nascondere le lacrime, abbraccia la mamma seduta accanto a lei sul cordolo del marciapiede, in un angolo in disparte, insieme a tutte le altre donne marocchine accorse sul luogo della tragedia.

Adam si è salvato

Sono loro a ricordare chi, per l’inimmaginabile disegno del destino, stava camminando lungo via Marconi e non è riuscito ad attraversare la strada per andare al supermercato che sorge proprio di fronte all’edificio squarciato dal crollo e dov’era diretta la mamma insieme ai figli per fare la spesa. Due sono rimasti sotto le macerie. Il terzo bambino, Adam di 9 anni, si è salvato, solo perché stava già sul marciapiede opposto. Insondabile e opposto destino il suo: «Lui non è morto – raccontano gli uomini che conoscono la famiglia – solo perché un amico, pochi secondi prima del crollo, l’ha chiamato e lui ha attraversato la strada. Noi crediamo in Allah e crediamo che sia stato lui a salvarlo».

Una famiglia spezzata

«Fouzia era una mamma affettuosa e brava a cucinare i dolci – ricorda una ragazza che conosceva bene la famiglia – Sono venuti ad abitare qui circa cinque anni fa. Prima erano a Bari, dove è nato il figlio più grande. Gli altri due, i piccoli, sono nati qui, all’ospedale di Gallarate». La donna si occupava della famiglia, «mentre il marito fa il meccanico in un’officina di Caronno Varesino che ripara i camion». Ad Albiazzate sono arrivati cinque anni fa, perché qui c’era già il fratello del marito di Fouzia, che però da qualche anno è andato a lavorare in Francia.

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