ALBIZZATE – Crollo di Albizzate: il giorno del giudizio. Udienza preliminare oggi, giovedì 13 maggio, in tribunale a Busto Arsizio davanti al Gup Piera Bossi. In aula il devastante cedimento di quasi 70 metri del cornicione in via Marconi ad Albizzate che il 24 giugno 2020 travolse e uccise Fouzia Taoufiq, 38 anni, e di due dei suoi tre figli, Soulaymane, 5 anni, e Yaoucut di soli 12 mesi. Nel crollo rimase ferita in modo serio anche una quarta persona, una donna di 42 anni.
Costituzione delle parti civili
Due gli indagati per i quali il pubblico ministero di Busto Arsizio Nadia Calcaterra, che ha coordinato la rapida e certosina inchiesta condotta dai carabinieri della compagnia di Gallarate, ha chiesto il rinvio a giudizio al termine delle indagini. Davanti al Gup sono chiamati Cesare Gallazzi, 95 enne ingegnere di Busto Arsizio, progettista, difeso dall’avvocato Cesare Cicorella, e Antonino Giovanni Colombo, amministratore unico della ‘Airale‘, societa’ proprietaria dell’immobile, difeso dall’avvocato Luca Abbiati. La procura contesta agli imputati di aver «cagionato il crollo dell’intero cornicione/pensilina in cemento armato per colpa, negligenza, imprudenza ed imperizia».
Riti alternativi
Questa mattina davanti al Gup sono state depositate le costituzioni delle tre parti civili, che contano i famigliari delle tre vittime, il Comune di Albizzate, il sindaco Mirko Zorzo aveva chiaramente detto di volere «Giustizia» e naturalmente la 42enne rimasta ferita nel crollo. Il gup ha quindi aggiornato l’udienza al 16 settembre 2021. Sono infatti in corso trattive risarcitorie tra le parti che sembrerebbero essere ad un passo dall’essere concluse, in particolare sul fronte dei famigliari delle vittime. Colombo, infine, chiederà sicuramente di essere ammesso ad un rito alternativo, probabilmente un abbreviato. E lo stesso potrebbe fare Gallazzi.
Albizzate ricorda le sue vittime dopo il crollo: «Un mese di dolore e rabbia»