Crollo di Albizzate, Zorzo: «Desiderio di giustizia». Comune parte civile al processo

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ALBIZZATE – Crollo di Albizzate, all’udienza preliminare fissata per il prossimo 13 maggio ci sarà anche il Comune. La giunta di Mirko Zorzo  ha deciso di costituirsi parte civile al processo che stabilirà le responsabilità per la morte di Fouzia Taoufiq, 38 anni, e di due dei suoi tre figli.

Desiderio di giustizia

All’amministrazione comunale non interessa ottenere un risarcimento economico. La costituzione di parte civile vuole avere esclusivamente un alto valore simbolico. «Con questa decisione vogliamo riaffermare il desiderio di giustizia dell’intera comunità albizzatese», spiega il sindaco, salvo per miracolo dal crollo del cornicione di via Marconi che ha coinvolto pure lui. «Tre morti in meno di un secondo: quello che è accaduto lo scorso 24 giugno è qualcosa di terribile. Un Comune che si rispetti non può archiviarlo come una fatalità e girarsi dall’altra parte. Siamo a fianco alla famiglia vittima di questa tragedia e lo saremo anche durante il processo. Vogliamo sapere di chi sono le responsabilità».

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 L’udienza preliminare

Tra un mese il gup deciderà se rinviare a giudizio il progettista Cesare Gallazzi, 95enne ingegnere di Busto Arsizio, e Antonino Giovanni Colombo, amministratore unico della Airale, società proprietaria dell’immobile. Sono accusati dalla procura di Busto Arsizio di aver «cagionato il crollo dell’intero cornicione/pensilina in cemento armato per colpa, negligenza, imprudenza ed imperizia». Nella ricostruzione dei fatti il sostituto procuratore Nadia Calcaterra individuò altri potenziali indagati, ma si tratta di persone decedute. La ristrutturazione dello stabile, con la creazione del cornicione poi crollato, risale ormai a trent’anni fa.

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