Esposto in procura per i licenziamenti Air Italy. Fidanza (FdI): «Vanno fermati»

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MALPENSA – «L’avvenuta comunicazione da parte di Air Italy, seconda compagnia aerea italiana, dell’avvio delle procedure di licenziamento per i 1380 lavoratori ripartiti tra le sedi di Milano Malpensa e Olbia è gravissimo e pone in modo sempre più urgente la necessità di una nuova strategia per il trasporto aereo italiano». Lo dichiara in una nota il capodelegazione di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Trasporti al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza. Intanto il sindacato Confael si dice pronta a depositare un esposto in procura sulla vicenda.

Fermare i licenziamenti

«E’ doveroso fermare i licenziamenti e attivare la cassa integrazione in deroga per non far venir meno il sussidio ai lavoratori di Air Italy», dice Fidanza. Ma quello che più conta per l’esponente di FdI è una strategia industriale per l’intero comparto nazionale che rischia di uscire da questa stagione svenduto a compagnie straniere, depauperato in termini di asset e competenze e con migliaia di addetti tra piloti, assistenti di volo, tecnici e personale di terra lasciati a casa. «La nuova Ita rischia di vedere la luce con una mini-flotta assolutamente inadeguata e taglieggiata dalla Commissione Europea che vuole consegnare i ricchi slot di Linate alle compagnie straniere. I lavoratori di Air Italy chiedono comprensibilmente di essere inseriti nel perimetro della nuova Ita che però già prevede migliaia di esuberi tra gli attuali lavoratori di Alitalia. Rischia di consumarsi una guerra tra poveri mentre le compagnie straniere banchettano su ciò che rimane del trasporto aereo italiano». L’Italia secondo Fidanza non può permettersi uno scenario del genere e chiede con forza al governo di predisporre una seria strategia industriale che rilanci la competitività del trasporto aereo e garantisca i livelli occupazionali.

Esposto in procura

Nel frattempo la segreteria nazionale Confael Trasporto Aereo si fa promotrice di un esposto che verrà presentato alle Procure della Repubblica Italiana di Busto Arsizio e di Tempio Pausania contro la procedura di licenziamento collettivo dei lavoratori di Air Italy. Lo rende noto Mario Clemente, sindacalista che per protesta lo scorso giugno si presentò in divisa davanti al Palazzo di giustizia bustocco. «Con l’attivazione della procedura di licenziamento collettivo si è varcata la soglia di non ritorno e le conseguenze possono essere drammatiche, oltre quanto non lo siano già».

Air Italy comunica il licenziamento collettivo dei 1400 dipendenti

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