Da Beata Giuliana un Sì alla stazione: «Per il quartiere. Ma non sia solo una boutade»

BUSTO ARSIZIO – Una stazione a Beata Giuliana, «più per il quartiere che per il nuovo ospedale». A raccogliere e rilanciare il “sasso” dell’ipotesi di una fermata del treno è Alex Gorletta, consigliere comunale della Lista Antonelli e già promotore del comitato di quartiere SiAmo Beata Giuliana. «Non lasciamo che sia un’idea campata per aria o che rimanga solo una boutade elettorale – il suo appello – lavoriamoci seriamente. La fermata di Milano Tibaldi, che potrebbe essere un modello a cui ispirarsi, è costata 22 milioni di euro. Meno del progetto di ristrutturazione della stazione Nord di Busto e un ventesimo del budget previsto per il nuovo ospedale di Busto-Gallarate».

«Si può fare»

Per Alex Gorletta (nella foto) «l’idea di posizionare una fermata in più sulla linea di RFI tra Gallarate e Busto Arsizio è assolutamente fattibile e già in tempi passati, anche con l’indimenticato Andrea Barcucci, si parlava di questa possibilità». L’ex presidente di Legambiente, scomparso poco più di un anno fa, si ispirava alla fermata di Saronno Sud sulla linea delle Nord, ma per il consigliere della Lista Antonelli il modello da prendere a riferimento potrebbe essere piuttosto la nuova fermata di Milano Tibaldi, che serve l’Università Bocconi, realizzata da RFI in due anni e mezzo di lavori, al costo di 22 milioni di euro, lungo la linea di cintura sud di Milano. Dove ci sono due binari serviti da due banchine laterali lunghe 250 metri e da 150 metri di pensiline. Tra l’altro in un tratto che in futuro sarà già interessato da un cantiere, quello per il terzo binario da realizzare tra Gallarate e Parabiago.

La nuova fermata Milano Tibaldi-Università Bocconi

Lo spazio c’è

«Tra le stazioni di Gallarate e Busto Arsizio ci sono circa sette chilometri, mentre tra Legnano e Parabiago poco più di cinque, e nel mezzo c’è un’altra fermata, quella di Canegrate» fa notare Alex Gorletta, che immagina quella di Beata Giuliana come «una stazione pensata per connettersi con la città, in un contesto commerciale che la renderebbe vissuta e, al tempo stesso, sicura rispetto ad altre situazioni». La nuova fermata occuperebbe infatti l’area verde lungo i binari vicino al “Mizar Park” dietro i nuovi parcheggi del multisala Cinelandia, che «durante la giornata» potrebbero essere messi a disposizione dei pendolari.

«Per il quartiere più che per l’ospedale»

«La stazione servirebbe non solo il nuovo ospedale; ma l’intero quartiere e l’utenza della Valle Olona e di Cassano Magnago – sostiene Gorletta – solo lungo il Sempione c’è già una zona industriale con tante aziende importanti, come Eolo, Bandera, Alfa, il centro artigianale, oltre alla caserma dei Vigili del Fuoco, all’Ite Tosi e al futuro polo del palaginnastica. E la presenza di una fermata del treno alleggerirebbe il traffico locale che si riversa sul Sempione». Insomma, «un’occasione da non perdere – per il consigliere di Beata – per incentivare sul serio la mobilità sostenibile». Il dibattito è aperto.

busto arsizio stazione beata giuliana – MALPENSA24