Da Philadelphia a Gallarate per curare l’Alzheimer con la Realtà virtuale

alzheimer realtà virtuale

GALLARATE – Il progetto ha un obiettivo finale ambizioso e rivoluzionario: testare e sviluppare nuovi sistemi per la cura del morbo di Alzheimer basato sull’applicazione della Realtà Virtuale. Se ne parlerà al convegno internazionale, dal titolo “Realtà Virtuale in Soggetti con Impairment Cognitivo”, organizzato dalla Fondazione il Melo Onlus di Gallarate il 29 settembre nella sala di Corso Magenta.

Da Philadelphia a Gallarate

Il progetto di ricerca, legato alla cura del Morbo di Alzheiemer, è stato realizzato dal  Melo onlus in collaborazione con Sbarro Health Research Organization- Temple University Philadelphia e il dipartimento Icar del Cnr. La Fondazione, da tempo impegnata nel realizzare progetti legati ad una strategia che punta a dare risposte concrete alla crescente domanda di soluzioni di cura innovative e più flessibili per le persone anziane affette da diverse forme di demenza, vuole dare particolare rilievo al convegno e, al progetto ad esso legato, non solo per l’impatto che questa patologia ha nella società, ma anche per gli importantissimi partner nazionali e internazionali coinvolti in questa ricerca. La onlus gallarates è riuscita  infatti a portare in Italia una ricerca importantissima come quella svolta dal professor Antonio Giordano, Presidente del Shro alla Temple University di Philadelphia. E naturalmente di aver coinvolto nel progetto di ricerca il Cnr, il principale ente di ricerca Italiano

Curare l’Alzheimer con la Realtà virtuale

Il progetto ha, come obbiettivo finale, quello di testare e sviluppare di nuovi sistemi per la cura del morbo di Alzheimer basato sull’applicazione della Realtà Virtuale. Come tutti sappiamo, infatti, il Morbo di Alzheimer è una delle più gravi affezioni che possono colpire l’uomo con il progredire dell’età. Al punto che il morbo è considerato un vero e proprio problema sociale per tutte le problematiche legate alla cura dei pazienti affetti da questa patologia. Le principali problematiche derivano dai sintomi più evidenti del Morbo, ovvero i gravi problemi legati alla memoria al comportamento e al normale agire quotidiano. E proprio su questo che il progetto di ricerca vuole intervenire, infatti l’obbiettivo finale è quello di consentire ai malati di Alzheimer di non perdere le normali capacità legate al vivere quotidiano grazie alle applicazioni legate alla Realtà virtuale.

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