Di Maio ha lavorato bene? Candiani: «Coi suoi no ha bloccato le riforme»

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ROMA – “Ho sempre ritenuto e ritengo che Di Maio abbia lavorato bene”. Ipse dixit Matteo Salvini nell’immediatezza del colloquio della delegazione leghista con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oggi pomeriggio 22 agosto. Quasi un ultimo appello quello del leader del Carroccio per la ripresa del dialogo con i Cinque Stelle, estremo tentativo di ricucire lo strappo che ha generato la crisi di governo e bloccare la strada a un esecutivo giallorosso, pentastellati e piddini.
Ma Luigi Di Maio ha davvero lavorato bene? Salvini è convinto di quanto ha dichiarato? Per Stefano Candiani, sottosegretario all’Interno, senatore di Tradate vicinissimo al Capitano, il quadro di riferimento sembra essere un altro. Infatti, sulla sua pagina Facebook scrive: “Almeno fino a Natale, abbiamo lavorato molto bene e ottenendo tanto su diversi temi, alcuni più vicini alla #Lega altri al Movimento 5 Stelle. Poi si sono avvicinate le elezioni europee che hanno fatto impazzire Di Maio come la maionese, e con lui gli equilibri nei 5 Stelle. Sono cominciati i no a tutto ciò che proponeva la Lega e le invasioni di campo dei loro sottosegretari e ministri in materie e deleghe che non li competono, dai #VigilidelFuoco alla #Polizia, solo per guardare al Ministero dell’Interno. Ed è in quei mesi che si sono fermati anche i lavori per le linee guida del nuovo #TestoUnicodegliEntiLocali: lavoravamo da dicembre con #Anci e #Upi e successivamente con anche le Regioni. Al mio fianco c’era il viceministro Laura Castelli, con la quale si è condiviso un buon lavoro e un ottimo percorso, con idee positive per il #futuro delle #Province e la ripartenza del #Paese. Fino a che Di Maio senza nulla sapere e nulla chiedere nemmeno al suo viceministro s’è inventato dettagli mai stati nemmeno all’ordine del giorno. Stop simili anche sull’#Autonomia, l’#ambiente, le #opere, la #FlatTax e la #Tari in bolletta per i Comuni in #dissesto che non riescono a riscuotere le tasse, chiestaci proprio dai sindaci. Poi il No a una vera #riforma della #giustizia, preferendo invece una linea manettara che considera i cittadini colpevoli sino a prova contraria. E ultimo il no al #Tav.”

Si torni subito al voto

E subito dopo, al termine delle consultazioni al Quirinale, Candiani posta un altro intervento. Eccolo. “Movimento 5 Stelle e Pd pronti a firmare un patto, ciascuno col proprio diavolo, per salvarsi la #poltrona? Se così fosse sarebbe un ritorno ai tempi della peggior #PrimaRepubblica. Uno scenario che lascerebbe sconcertati per un simile #inciucio e per l’indifferenza di questo valzer irrispettoso verso gli #italiani e verso qualsiasi senso di #coerenza.
Lega e Cinque Stelle si accordarono su un contratto con l’obbiettivo di #fare per gli Italiani e uniti da 5 anni di opposizione al Pd di Renzi e a quel modo di condurre il #Paese. Oggi invece pur di evitare il voto qualcuno sarebbe pronto ad andare a braccetto dopo anni di insulti, attacchi e contrasti duri su qualsiasi cosa. Ne vedremmo delle belle.
A noi come ha fatto ben capire oggi il Ministro Matteo Salvini interessa solo #lavorare per gli Italiani. Se l’alternativa è tenere il Paese in ostaggio con giochini di palazzo si torni subito al #voto!! “

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