Somma, Calò all’ex Itala: «Ripulite l’area e poi ripensiamo insieme il progetto»

Somma Calò ex Itala

SOMMA LOMBARDO – Reti da cantiere pericolanti, vegetazione incolta, sacchi di immondizia lanciati all’interno e ferri arrugginiti che spuntano dal cemento armato delle fondamenta di un’opera lasciata a metà. L’area Ex Itala di via Villoresi doveva diventare la nuova piazza di Somma Bassa. Da troppo tempo è un’incompiuta, colpa della crisi di Malpensa e poi della crisi dell’edilizia che dieci anni fa bloccò il boom del mattone a Somma Lombardo. L’operatore ha fermato il cantiere, ma nei giorni scorsi il Comune è tornato a farsi sentire. «Abbiamo chiesto l’immediata sistemazione e pulizia del cantiere, per ridare dignità e decoro all’area, e la riattivazione di una fattiva collaborazione in merito all’esecuzione del progetto presentato», rende noto l’assessore all’Urbanistica Francesco Calò (Pd).

Il progetto Ex Itala

L’ultima volta che il progetto Ex Itala passò al vaglio del consiglio comunale era l’ottobre del 2007, quando il centrodestra – allora al governo della città – rinunciò a una sala civica e a cinque appartamenti da utilizzare a sfondo sociale per monetizzare gli oneri e avere così i 500mila euro necessari al restyling di largo Sant’Agnese. Il progetto però non cambiò: al posto della storica ditta, abbattuta un anno e mezzo prima, erano previsti una struttura a corte con 140 alloggi, un’area pubblica (in parte a verde) e parcheggi. Il Comune impose inoltre alla Devero spa, succeduta alla Pirelli come impresa costruttrice, di riservare 900 metri quadri per una parte commerciale. Oggi quei disegni – realizzati soltanto a metà – rischiano di apparire anacronistici rispetto alla domanda di mercato, radicalmente mutata.

Somma Calò ex Itala

Il futuro dell’area

«Nel chiedere l’immediata sistemazione del cantiere, che oggettivamente è messo male, ho colto l’occasione per proporre alla proprietà un incontro», spiega Calò. «Se è loro volontà modificare il progetto, noi siamo pronti al dialogo al fine di trovare una soluzione utile sia per loro che per la città. Penso per esempio a un decisivo potenziamento del verde e a un miglioramento del costruito per rendere più attrattiva l’area». Continua l’assessore: «Questa è una delle tante ferite ancora aperte in città sotto il profilo urbanistico, ma non è l’unica. Anche l’area dell’ex Lanificio è ferma da anni. Mi chiedo perché l’ex amministrazione abbia concesso volumi così elevati. Volumi che non possono nemmeno essere sviluppati su quel terreno. Anche in questo caso l’amministrazione è pronta al dialogo per dare un futuro a una delle zone di maggiore pregio della città».

Somma Calò ex Itala – MALPENSA24