Discoteche chiuse, il sommese Dada Voice: «Il Covid ci ha tagliato le gambe»

discoteche chiuse dario caruso

SOMMA LOMBARDO – «Le discoteche creano assembramenti, è un dato di fatto. Per questo motivo è arrivato il momento di pensare a un’alternativa che permetta di incontrarsi in sicurezza, come ad esempio alle cene animate». Sono le parole del sommese Dario Caruso, in arte DaDa Voice, ex sportivo impegnato nel mondo del fitness e da poco tempo entrato nel giro dell’intrattenimento, in particolare come vocalist in discoteca o agli eventi musicali. «Ho deciso di cambiare vita nel momento più sbagliato: il Covid ha tagliato le gambe principalmente a chi lavora in questo settore». La crisi sanitaria c’è. E ora sembra risvegliarsi dopo un periodo di apparente calma. «Non punto il dito su qualcuno e penso che le scelte dello Stato siano ponderate da fatti obiettivi. Ma una soluzione va trovata». Se tutto si ferma, il mondo dello spettacolo crolla per primo. E il lockdown lo ha già dimostrato.

Le difficoltà del settore

Già il lockdown ha evidenziato come il settore dell’intrattenimento sia fragile di fronte al Covid. E nonostante in Lombardia le discoteche non abbiano mai riaperto, torna la preoccupazione. «Il periodo di quarantena è stato molto pesante. In questo lavoro spesso i pagamenti sono sulla base delle serate, che durante il picco erano zero», spiega il vocalist. E non nasconde i problemi che ha dovuto affrontare. «Io non faccio solo serate – prosegue – ma intrattengo alle cene animate e ai matrimoni, ballo, canto, suono. In questi mesi ho dovuto vendere quattro chitarre, che sono strumento di guadagno per me. Altrimenti non potevo fare la spesa». Ma la passione è più forte delle difficoltà, quindi Caruso ha cercato un modo per restare a galla. «Il mio obiettivo era restare visibile, anche quando le circostanze non lo permettono», aggiunge. «Facevo spesso dirette Facebook e ho organizzato una specie di appuntamento settimanale, la domenica, in cui mettevo la musica e facevo da vocalist via web». Restando attivo, quindi, ha continuato a sponsorizzare il suo personaggio, in ottica di un ritorno alla normalità.

Una soluzione per andare avanti

Arrangiarsi in qualche modo è una soluzione per forza temporanea. Ma se la situazione non dovesse tornare alla normalità in tempi brevi, «si dovrà cercare una soluzione che permetta di divertirsi senza correre rischi». L’unico modo per garantire sicurezza è continuare a seguire le norme anti-Covid. «Le cene animate possono essere un’opportunità da cogliere: la distanza di un metro viene assicurata, riducendo quindi i rischi di un contato fisico tra le persone. Non come in discoteca dove è impossibile non ammassarsi», specifica DaDa Voice. «Stare bene insieme non significa andare per forza a ballare alle serate, ci sono molti altri modi per incontrarsi con qualche limite». E conclude con una frecciatina: «Non noto una grande differenza tra una discoteca e i Navigli di Milano, dove appena c’è stato il via libera dal governo si sono verificati assembramenti di persone senza mascherina. Diciamo che il fattore “disco” tende a essere esasperato. Ma per il momento è importante trovare un modo per convivere con le restrizioni. Prima lo facciamo prima torniamo a stare sereni tutti».

Riaperture dal 15 giugno: cinema, teatri, centri estivi, sagre. No alle discoteche

discoteche chiuse dario caruso – MALPENSA24