Venti domande ad Andrea Cassani

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Andrea Cassani, primo cittadino di Gallarate. Abbiamo sottoposto a lui le venti domande del “questionario di Proust”, gioco semiserio spesso rivelatore della personalità di chi risponde. Anche se forse, chi lo conosce, non ha bisogno di leggere come la pensa per scoprire che Cassani è un giovane politico tutto d’un pezzo, poco incline alle mediazioni della politica politicante e, anche per questo e fino a prova contraria, di raro rigore, soprattutto quando deve difendere le proprie convinzioni.  (La caricatura è di Andrea Tomassini)

La cosa che mi piace di più di me stesso?
L’abnegazione con cui affronto gli impegni della vita.

La cosa che detesto di più di me stesso?
Non ho filtri e sono troppo diretto nel dire ciò che penso e nel far trasparire ciò che provo.

Cosa la colpisce in un uomo?
La simpatia e l’onestà.

Cosa la colpisce in una donna?
L’eleganza e la dolcezza.

Cosa ci vuole per diventarle amico?
È semplice: basta non parlare male della Lega e dell’Inter.

La volta che è stato più felice?
Ovviamente quando sono nati i miei figli.

La volta che è stato più infelice?
«Quando è venuto è mancare mio nonno Francesco. Non avevo ancora perso nessun familiare così vicino fino a quel momento».

Che sognava di fare da grande?
Quando ero molto piccolo sognavo di fare il benzinaio o il vigile del fuoco. Avrei avuto meno pensieri, ma anche meno soddisfazioni.

L’errore che non rifarebbe?
Dare fiducia a una persona che si è dimostrata falsa e scorretta tradendo un accordo politico firmato.

Il personaggio storico preferito?
Non ne ho uno particolare, però ammiro enormemente Galileo Galilei: seppe portare avanti la ragione anche contro il parere della Chiesa, finendo però inquisito, condannato per eresia e con l’abiura forzata delle sue concezioni astronomiche nel 1633. Oltre tre secoli dopo, nel 1992, la Chiesa ammise ufficialmente che aveva ragione Galileo e che al centro dell’Universo non c’è la Terra bensì il Sole. La Chiesa su alcune tematiche non è molto lungimirante.

La persona che ringrazio Dio di non essere?
Sono contento di quello che sono e ringrazio Dio per questo.

Un libro, un film, un disco da portare sull’isola deserta?
“Sudditi” di Massimo Fini, il miglior saggista italiano; “American Sniper” di Clint Eastwood, un regista eccezionale e “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei The Beatles, i più grandi geni della musica.

Il rosso o il nero?
Il nero, sta bene con tutto e con tutti.

Il capriccio che non si è mai tolto?
Mi piacerebbe fare una vacanza in Nepal.

L’ultima volta che ha perso la calma?
Chi mi ha conosciuto in passato stenta a credere che io sia diventato molto paziente. In realtà con gli anni sono molto migliorato. Però perdo lo stesso la calma con una buona frequenza: l’ultima volta è successo in settimana.

Con chi uscirebbe a cena?
Con Josè Mourinho, un mito.

Qual è il suo luogo del cuore?
Gallarate.

Qual è il suo sport?
Tennis, sono uno scarso giocatore, ma grande appassionato nonché un super tifoso di Federer.

Cosa non manca mai nel suo frigorifero?
Buste di affettati confezionati: tristi ma utili per chi non è spesso a casa a cena.

Cosa fa dopo l’amore?
Riposo.

 

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