Peluffo (Pd) a Busto: Alfieri mi ha voltato le spalle

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BUSTO ARSIZIO – Doveva essere una candidatura unitaria quella di Vinicio Peluffo. E invece per diventare il nuovo segretario lombardo del Partito democratico dovrà giocarsela all’ultimo voto alle Primarie del prossimo 18 novembre contro Eugenio Comincini, una proposta alternativa calata da Roma all’ultimo momento da una corrente renziana che vede al proprio interno anche il senatore varesino Alessandro Alfieri.

Alfieri è un amico che ha cambiato idea

Peluffo era ospite ieri sera, mercoledì 7 novembre, nella sede del Pd di Busto Arsizio per un confronto con gli iscritti sul suo programma politico, 25 cartelle riunite sotto lo slogan “Ricominciamo dal Pd”. Sono in tantissimi a sostenere l’ex deputato di Rho (10 consiglieri su 14 al Pirellone, 16 su 20 in consiglio comunale a Palazzo Marino, 34 sindaci su 40 in provincia di Milano), ma non i parlamentari varesini Alessandro Alfieri (segretario regionale uscente) e Maria Chiara Gadda. «Alessandro è un amico, è stato lui a chiedermi di candidarmi alla segreteria regionale qualche mese fa, quando in verità stavo pensando a tutt’altro», ha raccontato Peluffo alla platea bustocca. «Ora ha fatto un’altra scelta, ha cambiato idea».

Una candidatura decisa a Roma

A sostenere apertamente la candidatura di Peluffo ci sono invece due parlamentari uscenti del Pd, il varesino Daniele Marantelli e il gallaratese Angelo Senaldi, presenti entrambi ieri a Busto. Proprio quest’ultimo ha spiegato perché la base democratica lombarda dovrebbe votare Peluffo tra dieci giorni: «Dobbiamo sostenere una candidatura nata sul territorio perché una candidatura calata da Roma non rappresenta l’autonomia decisionale della Lombardia».

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